1609-12-18.A Priuli
Illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo
Non è maraviglia che li corrieri tardino in questa staggione, più tosto è da maravigliarsi come mai arrivino attesa la qualità de' tempi, li quali, poiché sono sinistri sopra l'ordinario, è credibile che rallenteranno anco inanzi staggione et lasciaranno principiar presto le fattioni. La dieta di Halla3, che si doveva fare al novembre passato, è stata differita sino al genaro futuro, et in questo mentre il principe di Analt4 è destinato in Francia a quel re per dove si dice che già sij incaminato. Questo arguisce che la trattatione per mezo delli ambasciatori già mandati non sij stata con piena o con desiderata conclusione, ma quando la nave gieta la maggior ancora, si mostra confidar poco della salute et di poter fermarsi nel fondo, dove non hanno potuto con le altre. Quel re, come principe savio et esperto, conosce li inconvenienti della guerra et ama più tosto esser arbitro delle cose in pace, cosa che riuscitagli prima in Italia, poi ne' Paesi Bassi, può presupporre dovergli riuscire anco in Germania.
Di Roma la corte stava in grande aspettativa de' cardinali, ma il pontefice che sino al presente non ha mai fatto promotione nelli tempori forse non vuole che questa sij la prima. Se il vescovo di Padova5 fosse creato, il tempo serve che la nova fosse venuta hormai, le cose con la Republica passano in ottima concordia.
Mercoredì fu sententiato a morte publica un prete di natione Marchiano, curato d'una villa vicina alle Gambarare, per furti violenti fatti in case et alle strade6. L'esecutione si farà dimani. Se di questo non si dirà altro a Roma, io crederò bene senza haverne più dubio che non potrà nascer occasione di disgusto. Se vorrano dir qualche cosa haveranno, oltre la loro pretensione generale, da dire sopra il far morir in publico et sopra il non haver usato la degradatione. La prima è circonstanza da non metter in consideratione, la seconda per l'opinione delli dottori non conviene in questa attrocità de sceleratezze, et si diffenderà l'attione con ottime raggioni. Non credo che alcuno qui vi pensi per ancora, ma io, che sospetto di ogni cosa, vado pensando in me stesso tutto quello che possono dire. Furono retenti per queste stesse cause altri preti inditiati come complici, li quali trovati innocenti sono stati relassati. Ma al nuncio7 che mandò alli signori Capi a dimandarli, offerrendosi di giudicarli egli, fu data dal cavalier Almorò Zane una così rigida risposta, che li dà occasione di non mandar mai più.
Ho veduto il manifesto che Vostra Eccellenza mandò al cavalier *Molino fatto dalli due principi in Dusseldorf8, et perché le cose sono comuni debbo essere a parte a ringratiarla.
Con che facendo fine le bascio riverentemente la mano.
Di Venetia, il 18 decembre 1609
Di Vostra Eccellenza illustrissima
Divotissimo servitore
F. Paulo di Vinetia