1610-03-30.A Castrino
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Crescono ogni giorno gli oblighi miei verso Vostra Signoria senza che creschino le forze per pagarne alcuno; non manco già di riconoscerli e stimarli, sì come adesso la ringratio che mi procuri copia già di cotesta università ed il favore sarà colmato se mi farà parte di quella provisione che intendo essere stata fatta al presente dal signor cardinal di Peron4 e da altri, per ordine regio. Roma non ha ancora fatto instantia a Venetia per la recettione della prohibitione de libri. Però quel5 del presidente di Toù6 corre più che mai e, se l'instanza sarà, tengo riuscirà vana.
Da Roma mandano attorno avvisi che costì si faccia gran preparatione di guerra e mostrano che non tocchi loro di haver pensiero, tuttavia certo è che vi pensano bene. Quanto alli principi d'Italia, è necessario stare in sospeso perché Turino tratta con Milano. Alli giorni passati, l'Adighiera7 e queste cose potrebbero anco raffreddare il re.
L'avviso che passa costì con fama che possi mancar accordo tra l'imperatore e li Germani non è ben fondato. La cosa ha dell'impossibile : è necessario che in quel regno segua qualche mutatione, la quale non si fermerà se ben Leopoldo cedesse Giugliers8, restando materie di forsi maggior importanza. Ma se il re farà mutatione con Spagna, sto aspettando come si governeranno li gesuiti che in ciò saranno bene necessarie le arti, le quali con infinita difficultà vinceranno la materia.
Io riceverò molta gratia che Vostra Signoria mi dij minuto ragguaglio di quello che è passato intorno l'arresto vietato9 e di tutto quello che il Parlamento tratterà sopra di ciò. Io ho sentito con gran dispiacere la morte del signor di Frenes10. Se bene la partita dell'illustrissimo Foscarini di costì, non entra quando necessario che in cambio giunga persona, nondimeno è necessario pensar hora al modo come continuare il nostro commercio di lettere; per il che ho pensato che Vostra Signoria potrebbe raccogliere insieme le lettere di monsignor dell'Isle e di monsignor Lescasier11, e con la sua farne un plichetto inviandolo all'illustrissimo ed eccellentissimo signor ambasciator veneto appresso l'altezza di Savoia in Turino12. Anzi io crederei che Vostra Signoria farebbe opera degna di sua cortesia molto grata a quel signor il quale è compitissimo ed amicissimo mio ed ottimamente intentionato, se volesse tenere con lui qualche corrispondenza di lettere e darli qualche avviso. Io crederei haver fatto un'opera degna quando havessi accoppiati due tali soggetti e, se piacerà a Vostra Signoria questo mio pensiero, io lo tratterò con lui, subbito che da lei ne habbia risposta. So che appunto il tutto sarà concluso inanti che il Foscarino parta di costì, dunque sopra ciò attenderò la resolutione di Vostra Signoria.
Il papa ha convenuto coi prencipi papisti di Germania; vorrei sapere il misterio come farà il re a trattenersi con lui e con gesuiti perché il papa passerà a fulmini. Vado congetturando che debbi succedere ogni altra cosa che la disegnata dagli huomini, perché troppi ci hanno mano e troppo diversi sono i fini. Prego Vostra Signoria, con occasione che veda monsignor Gilot e li altri miei signori, renovarli la memoria di me.
Di Venetia li 30 di marzp 1610