1609-12-09.A Groslot
Molto illustre signor colendissimo
Col corrier passato io ricevei insieme due di Vostra Signoria, una delli 15, l'altra del 28 ottobre, ma non in tempo di poterli rispondere. La prima m'ha portato molto dispiacere, intendendo l'infirmità che ella ha patito et che per ancora non era interamente risanata; io non posso sentir disgusto maggiore che la indisposizione de gl'amici. In quel medesimo tempo che mi vennero le sue, successe anco la morte del signor Alessandro *Malipiero, la cui perdita è molto dannosa a questa città, per la bontà et libertà grande che regnavano in lui.
La buona intelligenza tra il pontefice et questa Republica è così perfetta in questi tempi, che si può dire restino ricompensati li disgusti passati.
Del negotio di Giuliers4 qui noi habbiamo tal nuove, che ci fanno pronosticar fine non troppo conforme al desiderio di quei principi. Si vede che hanno pochi denari et quei pochi sono più inchinati a spendere in nozze che in guerra; et Dio voglia che vi sij tanta buona intelligenza interiore, quanto l'esteriore mostra. Se l'imperator attendesse o curasse questo negotio, si potrebbe tener che al sicuro si concludesse al suo voto.
Il libro del re d'Inghilterra5 non fa più parlar di sé, quantunque sij uscito un altro di Bellarmino per oppositione6. Io l'ho letto tutto et non so dir altro se non che quel cardinale, sì come divien debole di corpo, riesce anco meno forte d'animo. Il soggietto et la forma sono assai donzenali. In quello egli ha dichiarato che il libro di Torto7 era suo, al quale non havendo voluto inscriver il suo nome per degni rispetti, per osservanza delle regole eccclesiastiche glie n'ha messo un altro con mia molta maraviglia. Qual siano quelle regole ecclesiastiche che permettino, non che constringano, scriver sotto nomi suppositi.
Tengo grand'obbligo a Vostra Signoria della fatica usata per haver il libro ▪De modo agendi, et facilmente entro nel parere suo, che possi esser un fantasma di *Gretsero, però la prego non faticarsene più. Quanto ad altri libri, è necessario aspettar qualche poco di tempo, in quali si disfacciano alcune poche nubi et acciocché Vostra Signoria non prendesse pena di mandar cosa che si potesse haver qui, io crederei che fosse bene mandarne prima un indice.
Dalli padri giesuiti, havemo già pochi giorni nuova che in Bohemia li hanno condannati a contribuir delle loro intrate la portione per le fattioni publiche et prohibito l'acquistar maggiormente, et comandato che volendo insegnare si mettino sotto il presidente dell'università. Ma essi sono stati così buoni maestri, che hanno saputo voltar ogni cosa in bene et mostrato che contribuendo alli carichi publici non vi è ragione di prohibirli li acquisti et che sotto il presidente dell'academia non possono essere per le loro constitutioni, per il che saranno necessitati restare d'insegnare: la onde hanno ottenuto d'insegnar liberamente et di acquistare quel che potranno, con conditione di pagare al publico. Io aspetto bene che superino ancora questa difficoltà.
Doppo scritto sino a questo segno, ho ricevuto quella di Vostra Signoria delli 11 novembre, dalla quale veggo come ella prudentissimamente ha giudicato che la corte romana non haverebbe detto cosa alcuna nel caso dell'abbate *Cornaro, sì come anco nelle altre cose la passa con grandissima facilità, ne mai si hebbe meno da far che al presente. Di costà senza dubbio è venuto il vento, causa della tranquillità, quale havendo tentato per doi anni, né essendoli riuscita la parte di qua, ha tentato quella di là.
Il cambio de aggiuti in consegli di Clèves, era preveduto et già si vede che a voi basta essere arbitri del negotio. Le cose di Bohemia senza dubio sono state fatiche vane, havendo medicato il sintoma8 et lasciato il cancellier, causa del male. Di Stiria et Carinthia par che non si parli più, se non che la fama, qual va a torno, che il re di Spagna prometta assistenza a quel arciduca, fa credere che ancora vi sij qualche motivo non apparente.
La via di mandar li libri non credo che per hora sij molto sicura et credo che sij bene che Vostra Signoria aspetti nuovo aviso. La Diffesa de'Giesuiti, scritta dall'abbate di San Vettor9, ha fatto ridere assai il *Muranese et altri, et sarà sprono per fare qualche cosa di bene.
Veramente il signor *Badoer è stato conosciuto da me per gentil'huomo d'ingegno et di spirito, delle quali cose ne potrei anco render buona testimonianza, sì come anco potrei dire il mio parere intorno alli negotij quando in cosa sì fatta l'havessi maneggiato; ma dovendolo giudicar in questo, secondo la regola dell'amicitia, mi bisogna presupporre che vagli in questi ancora. Io credo che appoggiarsi lui sopra il mio testimonio, sij il fermarsi sopra una canna rotta et che egli lo facia più per honorarme che per riceverne.
Io ho fatto l'ufficio col signor *Molino, al quale è dispiaciuto l'intender la causa perché Vostra Signoria sij stata impedita dallo scriverli, cioè la sua infirmità; perché, sì come desidera la sua gratia et amicitia, così non vorrebbe che ella li scrivesse con incommodo.
Io non ho mandato sino al presente la cifra, perché doppo che io le scrissi sono nati diversi accidenti che mi fanno differire.
Credo che a Vostra Signoria sarà gionto aviso come l'ambasciator10 dei signori Stati11 d'Olanda è stato ricevuto, trattato et accomiatato come si costuma qui fare verso li ambasciatori regij et è stato destinato, per corrisponder all'ufficio fatto da lui, il signor Thomaso *Contarini: uno di quelli che nelle occasioni occorse, quando Vostra Signoria era qui, sostenne con molto decoro la libertà publica; doverà partir all'apertura dell'anno, cioè alla primavera.
Adesso tutti i pensieri sono volti alla Germania, dove anco pare che il negotio di Clèves12 non sij principale, poiché le due leghe, una di Magoncia13 et l'altra di Halla14, opposite, se non haveranno contentione per quella causa, l'haveranno per altra.
Qua corre voce che li Spagnoli sijno per fare levata di Svizzari et di Tedeschi. Alcuni vogliono per causa delli Moreschi di Valenza, altri per le cose di Germania, et alcun sospetta anco qualcosa di Italia. È bene cosa certa che la lega di Magonza ha ricercato che si unisca con lei il papa, il re di Spagna et l'imperatore. Questo ha risposto parole generali, quelli hanno promesso assistenza, senza voler descender a particolar confederatione. Dio sarà quello che disponerà le cose tutto altramente di quel che gli huomini dissegnano; il qual prego che doni a Vostra Signoria intiera sanità et tutte le sue gratie et le bascio la mano per parte del signor *Molino et padre Fulgentio15, e per mia affettuosamente.
Di Vinetia, li 9 decembre 1609.