1611-05-14.A Groslot
Molto illustre signor colendissimo
La via, per dove passano al presente le nostre lettere, farà la nostra communicatione più frequente. Hoggi ho ricevuto quella di Vostra Signoria delli 27 aprile per uno spazzo straordinario, alla quale rispondo il medesimo giorno, sperando che questa possi capitar costì per qualche corrier straordinario parimente.
Si vede, per diverse occorenze, che li Spagnoli pensano a conservar la giurisdittione temporale più che per lo passato; in che, se continueranno, io crederò esser volontà divina di metter fine alli abusi.
M'ha apportato molta maraviglia l'incontro occorso all'ambasciator di Savoia in Inghilterra, ma è necessario che o lui o il patrone ne habbiano dato la causa. Veggo che Vostra Signoria ancora sta in dubio di guerra contro Geneva o contro Bernesi, di che io non temo punto et son sicuro che finalmente le armi di Savoia si risolveranno.
Il decreto della Sorbona capitò in mano al padre4 con le lettere per l'ordinario, intorno al quale non posso far altro giudicio se non, come Vostra Signoria, che quel collegio ha mostrato la sua debolezza, et meglio era che col silentio conservasse la essistimatione.
Io ho veduto il libro scritto dal confessore della granduchessa madre di Toscana, il quale è una risposta all'Apologia del re d'Inghilterra, è latino et stampato in Friburgo di Briscovia5. Mi par assai insipido et mostra che l'autore habbia poca cognitione, né credo meriti esser censurato, ma più tosto esser sprezzato come impertinente. Io non stimo cosa cattiva che adesso questi adulatori portino tanto alto l'autorità temporale del papa, essendo una via di far succedere quello che avviene alle simie, quando montano molto alto.
Le cose di Germania sono grandissime et molto insolite ma, perché succedono con tanta facilità, non portano nissuna maraviglia. Mi viene scritto da quelle parti6 che li prìncipi confessionisti trattano intelligenza tra loro di Germania con disegno di rinontiare le intelligenze forestiere: pernicioso conseglio, perché succederà delle altre, non della spagnola. Dio li doni giudicio.
Il conseglio di Spagna ha bandito, con confiscatione, il decano di Saragossa per haver promulgato un interdetto et sequestrato 40 mila ducati della camera romana che si trovavano in Spagna, per spese corse in questa occorrenza. In Roma, sono afflicti per queste cose. Ogni dì, consultano ma non sanno trovar rimedio. Hanno fatto instanza all'ambasciator francese per total rivocatione dell'Arresto di Bellarmino, quale ha risposto negativamente dicendo che il Parlamento è il fondamento del regno. Spero che questo principe haverà presto una controversia con Roma che sarà di peso. È necessario temere la congregatione de' giesuiti: sarà un conseglio de volpi et impenetrabile a tutti.
Al signor *Molino rincresce di non poter servir Vostra Signoria come sarebbe il suo desiderio, perché l'ama ed osserva affettionatissimamente. A me rincresce che li sij servitor inutile et che, quantunque studij d'incontrar occasione per renderle qualche segno della mia affettione et servitio, sij così da poco che non ne ritrovi alcuna; che mi farebbe arrossire quando non fossi certo che ella riceve anco il solo animo.
Non ho potuto ancora vedere hoggi il signor *Asselineau per renderli la allegata ma la riceverà inanzi che sia notte. Li bascio riverentemente la mano, insieme con il signor Molino e padre Fulgenzio7.
Di Verona, li 14 maggio 1611