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1587-08-24.DE Tavanti

1

Molto reverendo padre procuratore dell'ordine2 ,
di Venetia

Reverendo padre

In risposta della sua delli otto d'agosto3 et da me ricevuta alli 23 del detto, gli dico che non mi ricordo che da me fusse fatto processo nel caso di fra Plautillo ferrarese perché, quando io passai per Ferrara, la cosa era publica a tutto il convento et detto fra Plautillo non la negava. Tal ché io lo dichiarai sospeso dal grado del baccellierato, commettendogli che egli non uscisse di convento sin ché non fusse fatto il capitolo provinciale, nel quale poi egli fu da' padri deffinitori4 di quel capitolo sententiato che, oltra la privatione del grado et dignità del baccellierato, dovesse digiunar dua volte la settimana in pane et aqua, per un anno, et fusse bandito dal monasterio dei servij et dalla città di Ferrara per dua anni.
Il che credo che egli esseguisse, di quel poco ch'io mi ricordo di questo fatto, gline do nota nel foglio collegato con questa5 .
Spero andar a pigliar la Perdonanza6 , questa madonna di settembre a Fiorenza, et là vedrò se, tra certi memoriali che ho in una cassa, vi è scrittura alcuna de quello fatto. Il che non credo perché -com'ho detto- in quel caso non ci ha contradditione7 alcuna.
La prego si degni in mio nome far humilmente riverenza et basciar la veste all'illustrissimo et reverendissimo monsignor protettor, indicandogli che di continuo tengo memoria di Sua Signoria illustrissima nelle mie orationi, se bene son suddito.
Di Vostra Paternità reverenda non occorre ch'io gli dica altro, se non che molti anni sono ch'io amo da davero et osservo le virtù et la bontà sua, pregandola mi comandi et mi conservi nella memoria sua. Nostro Signore Iddio la conservi nella sua gratia.
Di Pisa8 , alli 24 d'Agosto del '87
Di Vostra Paternità molto reverenda

Affettionatissimo fratello
Fra Giacomo Tavanti

  • 1L'original de cette lettre a été perdu mais Giacomo Tavanti, général des servites de 1576 à 1582, l'a copié dans un de ses Registri où il enregistre et recopie tous les actes émis pendant son mandat. Cette lettre aura pour réponse la lettre 1587-08-23 de Tavanti qui éclaire le lecteur sur la teneur du dossier : une affaire de mœurs et d'indiscipline à l'intérieur du couvent servite de Ferrare.
  • 2Après un mandat comme prieur provincial de Venise, du 29 avril 1579 à juin 1582, mené de front avec la fonction de régent des études dans son couvent, Paolo Sarpi (il est alors âgé de 33 ans) est nommé procureur général de l'ordre des servites, le 8 juin 1585. Certains affirment que cette élection aurait été due à l'influence du vieux Giovanni Maria Capella de Crémone († 24 septembre 1585), le premier maître de Sarpi et celui qui l'a persuadé d'entrer, alors, dans l'Observance. Le procureur général est chargé des rapports de l'ordre en général (un frère, une province ou un couvent) avec la curie romaine ; par ailleurs, il doit régler les conflits qui naissent à l'intérieur de l'ordre. Il est directement soumis à l'autorité du prieur général et du cardinal-protecteur. Voir Constitutiones, Cap. 26. Pendant son mandat, le procureur est extrait de sa province d'origine car il réside au couvent San Marcello de Rome qu'il a interdiction de quitter pour plus de quinze jours : outre le gîte, le couvent doit lui apporter assistance quand il a besoin d'un médecin ou de soins mais le procureur pourvoit —en toute indépendance— à sa nourriture et à son entretien matériel.
  • 3En vue de l'obtention du grade de magister, fra Plautillo da Ferrara —qui rencontrait l'opposition de son ordre pour des raisons de mœurs— a adressé une supplique (ou memoriale) directement au pape. Le pontife a sollicité l'avis du cardinal-protecteur, Giulio Antonio Santorio, qui a pris des informations auprès du procureur de l'ordre, Paolo Sarpi, en lui enjoignant de rechercher les antériorités auprès du prieur général de l'époque, Giacomo Tavanti (voir lettre de 1587-08-08). Suite à cette réponse de Tavanti, Paolo Sarpi fera remonter les renseignements au cardinal qui sera reçu en audience par le pape, le 10 septembre. Toutes les audiences que le très influent cardinal Santorio obtient du pape sont enregistrées dans ses Registra sive audientiæ où il note les questions abordées et les réponses du pape, en style lapidaire. A propos de fra Plautillo, la réponse pontificale a été : Che si rimetesse in tutto e per tutto a me. Così di questa come di tutte cause che mandano memoriale (ASVat, Arm. LII, 19, f. 192r). En d'autres termes, le pape ne veut pas se mêler de cette affaire et laisse les coudées franches au cardinal-protecteur.
  • 4Le definitore [ou définiteur, en français] est un adjoint du provincial qui l'assiste dans ses tâches.
  • 5Giacomo Tavanti a également copié le texte de sa note jointe : L'anno 1580 alli 12 d'aprile, passando io per Ferrara per andar a Padova a celebrar il capitolo provinciale, intesi da quei padri ferraresi che, la quadragesima prossima passata, fra Plautillo haveva condotta et introdotta una donna nel monastero et tenutovila a questi giorni lasciandovela sin quando egli andava a predicar fuora le domeniche. Del che, gli domandaro, nol negò et dovendomi io partir l'altra mattina per Padova, lo dichiarai sospeso et privato del grado del baccellierato sin tanto che egli ne fusse reintegrato dalla santa sede apostolica, commettendogli in oltre che egli non dovesse uscire di convento, se non che a morti et alle processioni insieme con tutti gli altri frati, così all'andar come al tornare, finché dal capitolo provinciale fusse fatta determinatione del caso suo. Io non l'incarcerai perché si partivano molti padri per andare al capitolo, onde vi rimaneva necessità di frati per servigio della chiesa et per questo lo assolsi in foro conscientiæ con la concessione fattami dal reverendissimo monsignor vescovo Luccio Sasso, vice reggente della penitentieria apostolica. Nel capitolo provinciale poi che fu celebrato in Padova, alli 15 et 16 d'aprile del sopradetto anno, dalla banca delli deffinitori detto fra Plautillo fu publicamente sententiato che oltre l'esser privato et fatto inhabile ad ogni grado et dignità, digiunassi dua volte la settimana in pane et aqua per un anno et fossi bandito dal convento dei servi et dalla città di Ferrara per dua anni. L'agosto, poi che venne del medesimo anno con licenza del provinciale della Marcha Trevisana, Fra Plautillo venne a Roma per ottener la reintegratione del baccellierato dalla santa sede apostolica et dal reverendissimo monsignor vescovo Luccio Sasso, vice reggente della penitentieria apostolica, mi fu commesso ch'io lo reintegrassi in detto grado. Così feci lasciandolo obligato nel resto alla sententia datagli dalli deffinitori provinciali. Questo è quanto tengo in memoria del caso di fra Plautillo ferrarese et, in fede del vero, ho scritto questa et sottoscritta di mia propria mano. Oggi questo dì 24 d'agosto 1587. Fra Jaco. Tavanti dell'ordine dei servi. En marge de sa note, Tavanti a noté Veda cap. 26, référence au chapitre des Constitutions.
  • 6Il s'agit de la fête du culte marial du 8 septembre, pour la nativité de la Vierge.
  • 7Giacomo Tavanti fait ici référence au fait que l'accusé a tout avoué, il n'y a donc pas de dossier à instruire.
  • 8Giacomo Tavanti est alors enseignant de théologie à l'université de Pise.

Type scripteur
  • Copie

Signature
  • Giacomo Tavanti

Lieu
  • Pise

Source
  • AGOSM, Registri Priorum generalium, 36, f. 133r.

Editions précédentes
  • Inédit