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1589-10-11.DE couvent San Giuseppe

Al molto reverendo signor nostro ossequissimo
il padre visitatore della Provincia di Romagna

Molto reverendo padre visitatore 1

            Essendo noi padri et frati, figli et professi del convento di San Gioseffe certificati come il padre fra Dionigi nostro da Bologna, o suaso malamente o mal sodisfatto d'altrui, da doi anni in circa diede al reverendo padre maestro Aurelio2 , all'hora generale, ottocento lire di nostra moneta, rinonciandole al convento de servi di Bologna, sì come esso padre Dionigi a diverse persone in diversi tempi consta haver detto et affirmato più volte. Et esso padre fra maestro con mentito colore havendo mostrato di donar lui detti danari al predetto convento ne fece nascere un partito de padri che accettandoli s'ubligavano a pagare ogni anno a detto padre fra Dionigi a ragione di 6 per cento. Et questo sotto nome di remuneratione per molto che gli dovesse (come nel libro de partiti espressamente a carta 15 appare).
Per la qual cosa noi, frati di San Gioseffe, facciamo instantia et petitione a Vostra Signoria molto reverenda, come visitatore che ha autorità sopra detti conventi, che detti nominati danari ci siano restituiti, et come mal dati et come malamente ricevuti, essendo fra Dionigi figlio di nostra casa et non del convento de servi, in questa nostra vestito, profitato, nudrito, et in essa fatto questo avanzo, et a questa per ragione tenuto di quanto, et per heredità et per acquisto, può pretendere et gl'è concesso possedere, oltre che non meno il convento nostro di quello ha di bisogno di simili aiuti. Et pretendendo che habbi dato senza intervento et licenza de suoi padri cosa che legitimamente non fosse sua, non havendo denontiata questa somma né depositata all'offitiale del convento, intendiamo tal donatione per insita et nulla, et che a noi legitimi heredi siano restituiti. Così tutti uniformemente la supplichiamo a farne giustitia.
Di San Gioseffe, il 11 d'ottobre 1589

 

Le persone alle quali fra Dionigi ha detto haver dato detti danari sono gl'infrascritti :
il reverendo padre maestro Alessandro de' Servi

il padre fra Biagio da Cesena
il padre maestro Agostino
il padre maestro Taddeo
il padre fra Giambattista da San Gioseffe

  • 1Sous le généralat de Giovanni-Battista Libranzio da Budrio (1588-1590), Paolo Sarpi est commissionné par le pape et par le cardinal-protecteur de l’ordre, Giulio Antonio Santorio, pour visiter la province de Romagne.
    Voir également Fulgenzio Micanzio, Vita del padre Paolo : … Sisto V, così desiderando anco Santa Severina protettore, …  risolse che le sue cause fossero vedute. E dopo longa concertazione nel deputar i giudici dal cardinal Santa Severina protettore, perché essendo la religione in fazzioni, quello ch’uno proponeva, l’altro lo ricusava, finalmente il papa, ch’aveva già conosciuto il padre Paolo, finì le liti e comandò ch’andasse a vedere quella causa. Così gli convenne andar a Bologna, ove stette molti mesi, trattando quella noiosa causa.
  • 2Aurelio Morelli d'Arezzo

Type scripteur
  • Autographe

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • couvent San Giuseppe

Lieu
  • Bologne

Source
  • AGOSM, Negotia religionis, 103, f. 287r.

Editions précédentes
  • Inédit