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1601-11-14. Au doge

Serenissimo principe1Illustrissimi et eccellentissimi signori,

Piacque alla Serenità Vostra, e alle Signorie Vostre eccellentissime l’anno passato, essendo venuta la vacanza del vescovo di Caorle, accettare una mia supplicazione, e far notar lettere in raccomandazione di me, fra Paolo de’ Servi da Venezia, all’illustrissimo signor ambasciatore in Roma, per farmi ottenere quel carico, e se non s’interponeva il rispetto di monsignore reverendissimo nuncio di Sua Santità, che lo vole procurare per il suo confessore, io sarei stato graziato per la somma benignità della Serenità Vostra.
La quale essendo io sicuro, che conservi la stessa graziosa disposizione verso di me, essend’ora venuta la vacanza del vescovato di Nona, sono ritornato a supplicarla di abbracciare in questa occasione la persona mia, favorendomi della sua raccomandazione preso l’illustrissimo ambasciator suo. Il che desidero non per altra causa che per aver tempo e comodità di attendere più riposatamente a’ miei studj e mostrarmi in tutte le occasioni, che potessero nascere, quel riverente e sviscerato servitore di questo serenissimo Dominio, che ho sempre fatto professione d’essere, e che mi farò conoscere, finché il signor Dio mi terrà in vita. E in buona grazia di Vostra Serenità, e di Vostre Eccellenze umilissimamente mi raccomando.
1601, 14 ottobre

 

 

 

Courrier du sénat vénitien à son ambassadeur :

All’ambasciatore in Roma
Essendo mancato di vita il revrendo vescovo di Nona è venuto a noi il reverendo padre Paolo da Venezia dell’ordine de’ servi, supplicandone far uffizio, perch’egli ottenga questo vescovato. Ond’essendo egli stimatissimo in questa città, per tutta l’Italia, e conosciuto da molti illustrissimi cardinali, essendo stato procuratore generale del suo ordine, ed in appresso di conosciuta bontà ed esemplarissima vita ; le quali due condizioni sono anche conosciute e stimate da Sua Santità medesima, la quale cogli ambasciatori nostri ha parlato con sommo onore della di lui persona. Perciò vi commettiamo, che dobbiate far efficace uffizio con sua Beatitudine, rammemorandole le rare qualità d’esso padre, il quale non per altro cerca questo carico, che per poter attendere più quietamente alli suoi studj, libero dal peso de’ carichi della sua religione. Ed essendo la cosa così debole, siamo certi, che vi sarà molto facile l’ottenerla, massimamente per soggetto così prestante, e meritevole di molta maggior ricognizione. E lo stesso uffizio farete parimente cogl’illustrissimi cardinali nipoti per nome nostro.
E le stesse lettere saranno anche scritte all’ambasciator *Vendramino successore.
In Pregadi, 17 aprile 1602

  • 1Dans sa fonction de consulteur, Sarpi a dressé de nombreux documents officiels au doge  et surtout des consulti ; dans le cas de cette supplique, son caractère personnel nous a conduit à l’inclure dans les lettres familières.

Type scripteur
  • Copie

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • Schedæ sarpianæ

Editions précédentes
  • F. Grisellini, 1760, p. 64-65.