Aller au contenu principal

1606-03-28.A Lollino

3

Illustrissimo et reverendissimo monsignor padrone mio colendissimo

Sarà così tarda questa mia risposta alla lettera gratissima di Vostra Signoria illustrissima del 3, come se venisse d'India. Delli 10 giorni primi non ne ho colpa che tanto stette a venirmi in mano, della dilatione seguente me n'accuso, poiché parte le mie occupationi, parte la negligenza m'hanno ridotto a quello giorno.
Alla petitione sua, mi dicono che hua et huet in francese significa il nibio (latine milvius) qual uccello sebene in altre provincie della Francia è nominato milan, in Normandia però si chiama vulgarmente huet con tutto che ambi dua li nomi per tutto sijno ugualmente intesi. Veramente li puti hebbero molta ragione perché vedere un domenicano in pulpito con le braccia levate et allargate si ché scuopra il petto bianco et le ale della cappa negregianti è vedere un nibbio quando in aria con le ali larghe pare star fermo. Ma che sforzata sopranominatione è quella che meriti esser chiamato nibbio chi non prova quel che propone ! Se non ci è qualche particolare raggione per quale il nibbio si compari al peccato originale.
Haverà intesa la persecutione eccitata contro il cardinale Baronio per l'ultimo tomo delli Annali suoi, non so come farà a sostenere contra tanta potenza l'opinione sua, o se vorrà moderarla come li riuscirà con honore, sino al presente par che perseveri in diffendere quanto ha detto, in tutti li muodi lo veggo in travaglio. Se riuscisse papa come è stato vicino4, sarebbe libero ipso iure, siccome anco sarrebbe esente di scrivere il rimanente delli Annali.
Crederò che Vostra Signoria haverà veduto l'ultima et perfettissima opera di Lipsio et haverà considerato la dedicatione della sua penna all'imagine della Beata Vergine, anathema ben degno del dedicatore ma non appeso con utilità del mondo, venendo nei privati di quelle belle opere che la penna se fosse in mano dell'autore alla giornata opererebbe5. Aspetteremo, poiché non più da lui, da quegl'altri valent'huomini, alcuna cosa bella per questa fiera. In questo mentre io resto pregando Dio per la conservatione di Vostra Signoria illustrissima alla quale per fine bascio la mano.
Di Vinetia il 28 marzo 1606
Di Vostra Signoria illustrissima

Affettuosissimo servitore
Fra Paulo di Vinetia

 

 

1. Dans Inscrizioni veneziane, pour son introduction aux lettres de Lollin, p. 507, E.A. Cicogna écrit : Avendone io stesso dagli originali potuto copiare sei, per gentile permesso dei possessori, le fo qui di pubblico diritto; avvertendo che quand'io l'ho trascritte erano, la prima presso il nobil sig. Roner (i.e. Carlo Isidoro de Roner d'Ehrenwerth) vice-delegato di Padova; la seconda appo il sig. Bartolommeo Gamba; la terza nella Marciana; la quarta appo il conte Marcantonio Corniani (i.e. Corniani degli Algarotti, 1768-1845); la quinta e la sesta nella Marciana.
2.
En 1863, F-L. Polidori déclare cette lettre inédite, ignorant qu'elle avait déjà été publiée par Cicogna, en 1834.

3.
Le pli est incomplet et ne comprend pas l'adresse.
4. Lors des deux conclaves de 1605 —qui ont élus Léon XI puis Paul V— Cesare Baronio a obtenu des voix mais l'Espagne s'est opposée à son élection, à cause de la publication du Tractatus de mala instituta monarchia Siciliæ dans le volume XI de ses Annali ecclesiastici [Roma, Stamperia vaticana, 1605], p. 677-710, où Baronius remet en cause la concession par Urbain II de la Sicile à Roger I de Hauteville, en 1098 ; or, un décret royal a interdit ce traité dans tous les territoires sous autorité espagnole.
5. Ennemi de la polémique et de la controverse, Juste Lipse a tendance à chercher et à souligner les points communs entre catholiques et réformés ; bien que converti à la Réforme, dans un élan d'enthousiasme mystique, il publie deux opuscules dédiés à la Vierge : De Diva Virgine Hellensi liber quo beneficia ejus et miracula fide atque ordine descripta [Antverpiæ, Plantin, 1604] à Notre-Dame de Hau et De Diva Virgine Sichemiensi sive Aspricollis, nova ejus beneficia et admiranda liber [Antverpiæ, Plantin, 1605] à Notre-Dame de Montaigu. Ces deux écrits lui valent une sérieuse brouille avec les réformés.

Type scripteur
  • Autographe

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • fra Paulo di Vinetia

Lieu
  • Venise

Source
  • BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n° 14.

Editions précédentes
  • E. A. Cicogna, 1834, lettre VI, p. 5111,

  • F-L. Polidori, 1863, I, lettre IX, p. 15-162.