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1607-05-02.DE Joyeuse

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Illustrissimo et reverendissimo signor come fratello

Poi che è piacciuto alla santità di Nostro Signore di usare la sua bontà et paterna benevolenza in dar l'assolutione et rilassare l'interdeto già messo sopra questo serenissimo Dominio di Venetia (essendone cessate le cause) come già sarà venuto a notitia di Vostra Signoria, et di più concedere a noi facoltà di assolvere i prelati, preti et regolari, i quali hanno violato il sudetto interdetto. Noi volendo usare la sudetta facoltà, a beneficio et salute dell'anime, intendiamo di assolvere et assolviamo dalle censure, et disponiamo dalle irregolarità incorse per esse (in foro conscientiae tantum2 ) quelli prelati et regolari, i quali hanno solamente violato il sudetto interdetto o con havere administrati li sacramenti o celebrati li divini officij, con esser stati assistenti ad essi officij, sottoponendoli però et obligandoli a far la penitentia che sarà loro imposta da loro confessori. Di che habbiamo voluto dar aviso et far fede a Vostra Signoria col mezo di questa nostra lettera, acciò sappia et faccia sapere la sudetta nostra intentione, et assolutione a chi ne haverà di bisogno et il Signore doni a Vostra Signoria vero bene.
Di Venetia, il 2 maggio 1607
Di Vostra Signoria illustrissima et reverendissima come fratello

Affettuosissimo
Il Cardinale di Joiosa

  • 1Cette lettre du cardinal de Joyeuse a été envoyée à tous les prélats et prêtres du territoire de la République de Venise, voir également copie ASVat, Fondo Borghese II, 18, f. 97v : ad alcuni sacerdoti habili et sufficienti ad indrizzare bene i penitenti, scrissse il signor cardinale che concorsero tanti sacerdoti et curati a casa sua per essere assoluti et poi alle case delli deputati da lui all'istesso effetto dopo li dur primi giorni … . Cette copie est conservée parmi les documents saisis au moment de la mort de Sarpi. François de Joyeuse est arrivé à Venise le vendredi 16 février 1606 (m.v.) comme ambassadeur extraordinaire du roi de France. Il a été accueilli à trois milles de la ville par tout le Maggior Consiglio en grande tenue, car les cardinaux ont protocolairement rang de rois. Il est reçu par le doge, dès le lendemain. Le 2 avril, il se rend à Rome et, le samedi 21 avril, tel la colombe de l'arche de Noë, il rentre à Venise pour annoncer la paix au sénat avec la révocation de l'Interdit, la remise des deux ecclésiastiques (l'abbé de Nervesa et le chanoine de Vicence) au roi de France, la reprise des échanges d'ambassadeurs entre Rome et la République et le prochain retour des jésuites dans la lagune. Voir Notices biographiques : François I de Joyeuse.
  • 2Ioannis Medina, De poenitentia restitutone et contractibus, t. 2, q. 33.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
  • Marco *Fanzano

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • signature copiée

Lieu
  • Venise

Source
  • ASV, Consultore in iure 6, f. 49r.

Editions précédentes
  • Inédit