1607-06-06.A De Thou
All'illustrissimo signore,
il signore Presidente de Thou
Illustre signor,
Doppo ch'io gustai la prima parte dell'Historia2 scritta da Vostra Signoria mi restò ardente desiderio di vedere il rimanente; perilche con grand'impatienza ho sopportato che l'essemplare della seconda parte mandatomi da lei sij stato trattenuto tanto tempo in viaggio che ancora non è giunto in questa città, se bene habbiamo al presente nuova che sij nel Vicentino dove sta in purga per li sospetti di peste et essendone capitato un altro ad un gentilhuomo, l'ho trascorso fugacemente, non havendolo potuto haver per longo tempo. Veggo che li evenimenti occorsi in 13 anni doppo 'l 1560 hanno dato a Vostra Signoria materia per opera più curiosa che la prima, onde vado credendo che avicinandosi a questi tempi, sì come li accidenti seguenti sempre superano li precedenti, così ella sij per superar se stessa. Quello ch'è avvenuto alla Republica di Vinetia per le difficoltà promosse dal pontefice, sì bene chi risguarda il fine non pare delli maggiori, nondimeno in questa parte è molto considerabile che mentre è durato ha tenuto sospeso tutto il mondo et, in fine, è terminato contra ogni espettatione et trattato da ambe le parti con tanta gelosia della propria riputatione che è restato in potestà di ciascuno di tirare con l'interpretatione le attioni occorse al vantaggio di chi più li piace; perilche è caso dove la narratione delli particolari, quantonque non paiano notabili, è così necessaria et riuscita, così curiosa et desiderabile come in altra materia le cose molto importanti. Né potendo Vostra Signoria nella sua Historia tralasciare la narratione di cosa dove la Francia ha tanto interesse per le attioni fatte dal re nel comporre la controversia con tanta sua dignità et riputatione, monsignor de L'Isle3 ha giudicato bene che Vostra Signoria ne havesse una piena informatione et particolarizata con quelli minimi che possono render certo il giudicioso lettore della verità; de quali essendo io consapevole, come quello che di molti posso testificare, altri ho havuto modo d'intendere da chi li hanno maneggiati, m'ha ricercato di farne una semplice narratione4. Il che debbo fare così per lo debito che mi obliga ad ogni cosa che debbia esser grata a Vostra Signoria come perché sarà servitio della posterità che, in un'Historia veridica in tutte le sue parti et famosa, sij posto con ogni verità un evento degno di osservatione. Io farò come Plinio che dovendo instruir Tacito per scrivere nell'Historia il fine di suo zio, le scrisse più di 100 versi de quali Tacito cavò 25 parole da collocare nelli suoi libri. Non tralasciarò minuccia alcuna di che non faccia mentione: di un grande et indigesto chaos Vostra Signoria formerà, reggietati li escrementi, una fabrica artificiale.
Prego Dio Nostro Signore che doni gratia che quanto farò riesca grato a Vostra Signoria come è mio desiderio prestarli ogni servitio.
Di Vinetia, il 6 giugno 1607
Di Vostra Signoria illustrissima
Devotissimo servitore
Fra Paulo di Venetia