1608-12-23.A Groslot
Molto illustre signor colendissimo
Se bene ero quasi risoluto di non molestare Vostra Signoria con mie lettere per questo spazzo, il gusto però che sento trattando con esso lei m'ha constretto mutar proposito, persuadendomi che per il negotio di che mi scrisse per l'ultima sua, non li debbia esser discaro sapere nuova d'un libro che è uscito di recente. Le mando il titolo copiato di riga in riga, insieme con l'approbatione et il principio della dedicatoria; sopra le quali cose non farò alcun commento, non essendoci clausula, anzi parola, che non lo meriti. Le aggiongerò solamente che il libro del resto non è altro che una raccolta di tutte le ingiurie et maledicenze che si possono pronunciare, dette contro Wittachero4 e consentienti a luj: del rimanente, raggioni et cose ridicole. L'autore è un plebeo veneziano secolare: egli voleva stampare questa opera heroica qui, non essendo stato consentito, l'ha stampata a Bologna5.
Le dirò di nuovo appresso, che il nostro signor *Menino s'ha lasciato persuadere di potere esser cardinale et lo tiene per tanto certo quanto se già fosse, onde non dubito che fra pochi giorni non sij per andar a Roma. Il che se vorrà fare (come vorrà, per quanto credo), nissun l'impedirà perché a lui non è stata comunicata cosa segreta et la provisione che il principe li dà è una pura magnificienza. Il vedere la estrema diligenza che usano per tornar ogn'un là et non poter penetrar la causa, mi rende stupido. Sono risoluti di voler tutti, dicono, et me con li pugnali: però senza Dio non si fanno le cose et quello che a lui piace è bene.
Mi scordava dirle che se havessi giudicato il libro degno d'esser letto, l'havrei mandato; non l'ho fatto, perché costì non manca materia per eccitar riso, senza questa. Ma se ella giudica esser bene che l'amico6 lo veda, m'accenni, che subito l'invierò al signor ambasciatore et, se bene non è piccolo, può però venire con il corriere.
La nuova di quel poverino abrucciato in Parigi7 m'ha mostrato che li più forti sono li più deboli; è gran cosa che una forza imaginaria possi tanto. Non bisogna dir altro, salvo che Dio vuole così.
Il freddo aggiacia tutte le nuove. Non habbiamo salvo che un re d'Ongaria in nome, non ricevuto da tutti, ha guadagnato il titolo di maestà, ch'è molto, et 40 mila fiorini d'entrata.
Se Vostra Signoria haverà saputo l'esito della differenza tra gli Svizzeri per la morte di quel passementier, la prego farmene parte.
Essendo il suo castello sulla Loira, vado credendo che non sij molto lontano dalla Flesche: sapperei volontieri che numero di gentil'huomini sono in quel luoco sotto la disciplina de' giesuiti.
Non le sarò più molesto, ma farò fine basciandoli la mano.
Di Vinezia, li 23 decembre 1608
Il vidame di Chartres8 in Roma ha tenuto conferenza col cardinale Bellarmino, per essere instrutto, o chiarito, o che; però s'intende che le cose staranno nello stato di prima: li misterii debbono essere riveriti, non investigati. Il titolo del libro venirà fuori di questa, acciò monsignor *Castrino lo possa vedere prima.