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1609-02-17.A Castrino

Al molto illustre signor mio ossequissimo,
il signor2

Molto illustre signor colendo

Insieme con quella di Vostra Signoria delli 28 genaro, ho ricevuto il pollicino3 di quanto monsignor *Gillot desidera et per mia mala fortuna in parte non l'ho inteso. Adimanda lo statuto vechio che prohibisce alli ecclesiastici l'acquistare, questo lo mando; dimanda appresso il giuditio o ordinatione sopra quale il papa ha fondato l'escomunicatione, io ho doppo longo pensiero inteso che venga significato le lege per rivocatione de quali il papa fece il munitorio et lo mando. Se altra cosa ricerca et non questa, lo prego parlar più chiaro.
Ho già ricevuto intieramente4 l'Historia di *Assemulero et anco letta; in fatti li Todeschi hanno più parole che fatti. Essendo il libro ▪De modo agendi di *Gretsero, sarà stato bene che 'l signor ambasciator non si sij affrettato a mandarlo perché quello l'ho similmente; quando s'aspetta alle Constitutioni over ordinationi, prego Vostra Signoria di avvertire che non sijno le Regole5 : quelle trattano l'officio di ciascuno et sono qui; ma le Constitutioni sono la policia loro, il modo del governo delli consegli6. Furno fatte dal San Ignatio in lengua italiana et così le conservano sino al presente, hanno per empietà il tradurle et non curano che molti manco della loro Società l'intendano; basta bene che li initiati sappiano li misterij : procul este te prophani7.
Ho fatto ogn'opera per ritruovare un esemplare di queste Thesi: ho scritto a Roma et a Napoli, da Napoli non è tempo che la risposta possi esser venuta, da Roma non ho potuto pescar le Thesi intiere come desiderava, ma un amico mi manda il solo retratto del vice Deo8, il qual anco mando a Vostra Signoria per darle a cotesto signor ambasciatore che lo desidera. Le mandarò le tesi intiere quando ne riceverò, ma per informatione sappia che quelle tesi sono alquanto fogli attacati insieme con colla et il principale è il ritratto. L'amico mio l'ha distacato et serbato, non curando li altri che sono una gran mole ma tutta paglia.
Da Ferrara, non ho mai havuto risposta dal signor Hercole, mi risolvo domani scrivere all'amico mio che me ne dij nuova.
Di Costantinopoli non habbiamo cosa di momento: li Turchi si armano per mare et fabricano galere grosse, cosa insolita a loro. L'armata non sarà tanto grande che ci sij per dar sospetto. Li Ongari cominciano a muover parola sopra alcuni luochi che già pertenevano a quel regno et dalla casa d'Austria sono stati uniti ad altri loro luochi, per maggior comodità; motivo che, se segue, causerà qualche rottura. Sono bene accomodati co' Turchi ma non hanno potuto far l'intiero pagamento delli denari, onde il loro ambasciatore sta per ostaggio in Buda.
Non posso esser più longo che insta l'hora che il corrier partirà; le bascio la mano et insieme alli signori miei di *Thou, *Gillot et *Casabona.
Di Vinetia, il 17 febraro 1609
A Vostra Signoria molto illustre

Affettuosissimo servitore
F. Paulo di Vinetia

 

 

1. La BnF conserve copie de cette lettre : ms Italien 2061, f. 28r-30r.
2. Le nom de Castrino est biffé et "caviardé" sur le pli.
3. Ce terme de pollicino (en vénitien polizzin) est le diminutif de polizza : petit billet, liste brève, poulet. Sarpi fait ici allusion aux échanges d'ouvrages avec ses amis français.
4. Sarpi a auparavant expliqué à ses correspondants français que les ouvrages un peu épais pouvaient lui être envoyés par parties. La lettre [1609-02-03 à Castrino] a enregistré le début de l'ouvrage d'Hasenmüller, la lettre [1609-02-03 à Groslot] a accusé réception de gran parte de cet ouvrage et cette lettre enregistre que tout l'ouvrage lui est parvenu intieramente.
5. S.J., Regulæ societatis Iesu, Roma, in collegio Rom. eiusdem Societat., 1607.
6. Sarpi est d'autant mieux informé de ce que peuvent/doivent contenir les Costitutioni d'un ordre qu'il a lui-même, pour les servites, amplement contribué à la rédaction des Constitutiones ordinis fratrum Servorum Beatæ Mariæ virginis sub regula S. Augustini, Venetis anno 1580, in Monumenta OSM, VII, Bruxelles, 1905, p. 5-69.
7. Virgile, Enéide, VI, 258 : Procul o procul este profani.
8. Ce portrait de Paul V, accompagné de la citation de l'Apocalypse, a été lu par Philippe de Mornay comme le mystère d'iniquité de l'Eglise Romaine. En effet, en faisant le chronogramme (les lettres considérées comme des chiffres romains) de "paVLo V VICeDeo" on obtient 5+50+5+5+1+100+500 = 666 ! Le chiffre de la Bête opposé à l'Un divin, selon l'Apocalypse de Jean, 13,18. Voir lettre 1608-07-08 à Groslot.

Type scripteur
  • Autographe

Scripteur
  • Paolo Sarpi

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • F. Paulo di Vinetia

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 111, f. 17r-v1.

Editions précédentes
  • M. Busnelli, 1931, II, lettre VIII, p. 20,

  • M. Busnelli, 1986, lettre VII, p. 83-84.