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1609-03-03.A Castrino

Al molto illustre signor mio ossequissimo
A monsieur Castrino

Molto illustre signor colendissimo

Io mi son molto maravigliato vedendo l'oratione stampata in Roma1. Se sarà ancora stampata costì et sij l'istessa, mi farà stupire, essendo troppo diversa dallo stile antico; in una cosa sarà bene, cioè che giustificarà il giudicio di Bartholomeo2 con l'haver detto che il papa sij vergine. Era aspettato qui il duca di Nevers, par che si dica non dover più venire.
Credo che la presente settimana haveremo avisi di Anversa se la tregua sarà o no certa, cosa è che alli 13 del passato non era3. Io resto credendo più tosto che sarà proroga della negotiatione. Ma la partita di D. Pietro4 innanzi l'arrivo di Don Innico5 mi fa pensare assai, purché non sij per ingannare chi si reputa non esserne soggietto, per il che non credo che la quaresima Vostra Signoria sarà secca di nuove, come ella pronostica.
Io languisco di desiderio di veder il libro del signor Bochello6 ; il quale, se ben stimo principamente per il testimonio che li rende Vostra Signoria, non posso negare che l'oppositione così acerba e continuata che il noncio li fa, non me lo metta in maggior prezzo.
Di Ferrara, se bene ho risposta da chi adoperai per mezzo nel recapito, non mi vengono però lettere dal signor Hercole7 : è necessario che sij per inpedimento, o di infirmità o di negotii.
De Constantinopoli non habbiamo altro di nuovo, se non che fabricano galere in diligenza et che il vizir primo dice voler liberar il mare di corsari, andandovi in persona, sì come ha liberato la terra de' ladri. Non credo lo farà ma, quando ciò fosse, non potrebbe esser senza qualche pericolo. Non comporterà la sua dignità che vadi se non con armata considerabile, et questo non potrà passare senza che altri anco armino; onde possi succedere qualche disordine.
Non scrivo per questo spazzo a monsieur dell'Isle, per non haver materia né sue lettere : suplirò per il seguente.
Resto con desiderio di servir Vostra Signoria, alla quale bascio la mano.
Di Vinetia, il 3 marzo 1609.
Di Vostra Signoria molto illustre

Affettionatissimo servitore
F. Paulo di Vinetia

 

 

1. Sarpi fait ici allusion à une oraison pour Charles de Nevers (1580-1637), futur Charles 1er de Mantoue.
2. Allusion ironique de Paolo Sarpi à Bartolomeo *Borghese, exécuté trois mois auparavant.
3. Voir Notices historiques : •trêve de Douze-ans (9 avril 1609).
4. Voir Notices biographiques : Pedro *Alvarez de Toledo y Colonna.
5. Voir Notices biographiques : Iñigo de *Cárdenas y Zapata.
6. Laurent *Bouchel, Decretorum Ecclesiæ gallicanæ ex conciliis ejusdem œcumenicis, statutis, synodalibus … collectorum libri VIII, Parisiis, B. Maceum, 1609.
7. Ercole Castrino, frère de Francesco, est médecin à Ferrare et Sarpi lui fait passer les lettres de Francesco. Sarpi écrit souvent qu'il n'a pas de réponse car il semble qu'Ercole, catholique très lié aux jésuites, se méfie de Sarpi comme de son frère, calviniste déclaré.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Italien 2061, f. 30r-31r.

Editions précédentes
  • M. Busnelli, 1931, lettre IX, p. 25-26.