1609-05-12.A Castrino
Molto illustre signor colendo
Io prevedeva che la blasfema et adulatoria Antithesi doveva esser rifiutata costì; quale Vostra Signoria mi significa nella sua delli 22 aprile. L'auttore non è ecclesiastico, come ella ha creduto, ma cittadino venetiano et secolare: egli compose quella sua fernesia in Vinetia con dissegno di stamparla nell'istessa città. Non li fu concessa la licenza da chi ha cura di ciò per rispetto che non fosse ricevuto a Roma per offesa, poiché pareva che il portar il libro di Witachero2 et risponderli in tal maniera fosse confirmarlo et le adulationi troppo spaccate parevano coperte ingiurie. L'auttore inamorato dell'opera sua, o del suo titolo, si partì però da questa città et andò a Bologna dove non hebbe solo licenza ma lode per stampare il libro. Gran affetto certo d'un huomo che l'ha condotto a pigliar volontario esilio dalla sua patria, dove non potrà più ritornare, senza speranza di poter ottener premio del suo Vicedeo, che per parole non rende se non fumi.
Non sono gionti li libri che il signor ambasciator manda per via di Lione. Li doi fogli sotratti, che Vostra Signoria ha mandato con le lettere, mi mostrano che il libro del signor Bochelle è pieno di belle memorie3. È gran cosa che li giesuiti, buoni osservatori de tutti li precetti di Tacito, non pensino che tentar di estinguere un libro è darli credito, né per abolirlo vi è meglior mezzo che sprezzarlo; in fatti l'amor et esistimatione di se stesso accieca. Il padre giesuita che, per invitare l'alunno suo alla Compagnia, loda et diffende le attioni et muodi giesuitici, è forse la più piena scrittura, se ben breve, che sij stata fatta in tal maniera. Qui ne sono venute alcune copie stampate che hanno dato instruttione a molti; non so se li padri giesuiti pensaranno di rispondere per scusare la petulanza di quello, se lo faranno, l'opera sarà difficile, né, per mio parere, con altro frutto che di confirmar meglio le cose scritte. L'haver eglino predicato fuoco et ferro civile in Francia mostra qualche dissegno praticato nelle loro congregationi di già un anno; così fecero al principio della lega santa, Dio doni loro gratia di ravedersi et agli altri di andar cauti, che ve n'è bisogno. Passa fama qui che sijno licentiati di Ongaria; se bene con buoni riscontri io però, per desiderio che sij vera, non la posso credere sin che non venga confermata.
Ho sentito allegrezza che il signor *Casabona ricuperi la sua sanità che certo era il fine delle buone lettere se lo perdevammo poichè, mancato *Scaligero4, si può dire che egli resti solo. Dio, che ci ha fatto gratia di rendercelo, lo conservi longamente per publico beneficio. Delli rumori sparsi che egli fosse per far certe mutationi, me ne son riso5 : le volpi di Isopo sono scoperte.
Mi duole l'incontro del consiglier Ottman6 quanto possi et prego Dio che doni buon esito alli suoi travagli. A me aviene così spesso scuoprire qualche machinationi contro la mia vita che ho fatto la consuetudine a non mi turbare, né maravigliare. Et se piacerà a Dio che il fine mio sia per quelle vie, sij fatta la sua volontà; non me ne curo punto, massime non vedendomi atto ad alcuna opera et passando inanzi nell'età che rende l'huomo più imperfetto. Ho due sorti de insidiatori: una delli praticati da quelli che pretendono esser offesi da me, l'altra di persone che, pensando acquistar gratia et merito appresso loro, machinano de se stessi qualche cosa, senza loro saputa; et questi sono forse in maggior numero, ma chi non stima se stesso, non può esser privato di cosa che egli stimi.
Sono venuti li articoli della tregua7 stampati alle Haye in numero di 38, dicendosi che ve ne sijno altri 6 che staranno secreti. Quella tregua, overo riuscirà perpetua overo non sarà ratificata dal re di Spagna. Se questa tregua sij per far apertura ad una guerra altrove o pur ad una pace generale, è cosa piena di gran dubitatione. In Italia, per quest'anno, non sono le cose in termine che possi succedere alcun sinistro, se bene il duca di Parma è pieno di molte sospicioni8. Doppo sarà quello che a Dio piacerà. La nuovità di Terrail9 mostra bene che il lupo muta il pelo, ma non il vicio.
Qui venne a giorni passati nova che l'isola di Rodhi era somersa et mi fece ridere; doppo si estenuò con restringersi alla sola città principale che porta l'istesso nome. La verità è che sono stati gran terremoti in quell'isola et che è ruinata nel mare una parte della città, la quale è situata sopra la riviera del mare.
Il re di Maroco ha scacciato il re di Fez che è anco fugito in Spagna, portando seco dei millioni in giogie; però che Dio sa quanto riusciranno nel farne esito, si farà armata in Spagna per Affrica a spese del re fugato per adesso et chi sa che forse con quello principio li Spagnoli non rivolgessero le loro ambitione a quella volta et liberassero Europa di tante arti ! Era restato un figlio del re di Fez nella Rachia10 con ordine di darla a Spagnoli, ma è stato fugato di là et il luoco resta in mano de Mori.
Mi sono piaciuti molto li anagrammi, massime il secondo.
Qui si tiene che dal gentil'huomo preso da Bernesi debbino esser scoperti gran trattati, credendosi che quantonque s'adoperasse di presente nel paese di Vaux, havesse nondimeno dissegno di travagliarsi doppo in Italia. Voglia Dio che questa pace universale non sij seguita da una guerra universale: li sospetti sono tanto internati negl'animi che non sarà possibile tenerli contenti. Ma tutto è in mano di Dio.
Resto con desiderio di servire Vostra Signoria alla quale bascio la mano
Di Vinetia, il 12 maggio 1609
Di Vostra Signoria molto illustre
Affettuosissimo servitore
F. Paulo di Vinetia