Illustrissimo signore,
Bench'io abbia per certissimo che nulla giovano i consigli degli uomini a promuovere la gloria di Dio, e che meglio sarebbe, dopo aver fatto ciò che possiamo, abbandonare il rimanente alla divina provvidenza ; pur io son tale di natura, che dai mezzi umani non posso astenermi. è stato riferito che verrà dato lo scambio all'ambasciatore d'Inghilterra che ora trovasi in Venezia, e in verità, un inviato del re inglese può molto nuocere ai tentativi che ogni dì va facendo la religione romanesca.
Avremmo perciò gran bisogno di un qualche zelatore della religione riformata e se la Signoria Vostra a questo potrà contribuire, farà certo un gran pro. Parlo con lei con quella brevità e libertà che mi ha comandato di adoperare. In una parola, nessun maggior colpo Roma potrebbe ricevere che se molti principi di religione riformata si metteranno in comunicazione cogli Italiani, e questo è ciò da cui devesi cominciare.
Stia sana.
Se il re di Francia, con più maturo pensiero, avesse qua destinato per ambasciatore qualche persona di cuore propenso alla religione riformata, non avrebbe potuto far cosa che fosse stata più utile alla sua professione di re.
Di Venezia, 26 maggio 1609.
(d'après F.-L. Polidori)
1. Les Mémoires et correspondance politique de Duplessis-Mornay pour servir à l'histoire de la réformation et des guerres civiles et religieuses en France, sous les règnes de Charles IX, de Henri III, de Henri IV et de Louis XIII, depuis l'an 1571 jusqu'en 1623 ont été réunis et copiés sur son ordre par ses secrétaires René Chalopin et Jules Meslay, dirigés par le fidèle Jean *Daillé. L'ÖNB de Vienne conserve le manuscrit 6189 du fonds Marco Foscarini : Copies de lettres ecrites par le père Paul a Mr Du Plessis Mornay prises sur les originaux par Mr [Jean de *Jaucourt] de Villarnoul, seigneur de la Forest-sur-Seure (Ex fido et probo exemplari descripsi). Cette lettre (n° 22) est au feuillet 42r. 2. Le volume 368 des Mémoires de l'an MDCVIII-IX et X porte le sous-titre : La négotiation de Venize. Peut-être en référence au projet d'installer à Venise une nouvelle Genève. 3. Voir Notices biographiques : Henry *Wotton. 4. Au moment où Sarpi écrit cette lettre, l'ambassadeur français à Venise est Jean *Bochard de Champigny, en poste du 30 octobre 1607 au 5 janvier 1610.