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1609-10-26.A Castrino

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Molto illustre signor colendissimo

Il *Ciotti libraro è ritornato dalla fiera di Francoforte domenica solamente. Hieri li recapitai quelle di Vostra Signoria, l'una venuta per lo spazzo presente, l'altra per lo passato. Non vi fu tempo di parlare del negotio della stampa, hoggi procurerò in ogni modo di ragionarne et, succedendo, gliene darò conto in fine di questa.
Ho veduto et letto il libro5 di *Barclai che mi fu mandato dalla gratia di monsignor *Gillot. Io direi che fosse opera degna di stima quando non fossi interessato per haver diffesa la medesima opinione. L'Apologia regia6 io l'ho già veduta. La Tortura Torti l'haverò fra otto giorni; di modo che non è necessario che Vostra Signoria prendi incommodo per farmi capitar nissuno di questi tre libri.
Qui habbiamo non solo havuto la nuova, ma veduti li capitoli del nuovo collegio instituito in Inghilterra, preparatione di nobili agenti quali, non mancando materia perché, mossi da buoni fini, potranno produre degnissime opere. S'intende che saranno tredici theologi et doi historici. Quest'ultimi potranno attendere a Baronio, fra tanto non è da credere che li altri sijno otiosi. Pareva che chi governa costì havesse intentione di sopire le discordie ma il deputare doi giesuiti che leggano le controversie, non cammina a questa via. Altre volte, vi era in Roma una tale cathedra la qual fu anco empiuta da Bellarmino poi, havuta meglior consideratione, vennero in risolutione di levarla7, ordinando che si leggesse tutto il corso et le controversie si trattassero a' suoi luoghi. Ma quel padre Frontone8, quanto più si mostra alieno dal proceder commune della società, tanto più si può credere che usi la virtuosa loro equivocatione. All'italiana, si dice che non è terreno d'andarci scalzo.
Per ancora non si è veduto alcuna cosa scritta contro il libro del re9 : s'è detto che Bellarmino vi si adoperi, io però non lo credo. Se costì uscirà quella di che Vostra Signoria fa mentione, la riceverò in gratia. Le resto obligato per il libro et i doi fogli, li quali hanno ben pigliato la midolla in quella materia. Veramente, la ricerca che si fa costì de' libri insolita mostra lo sforzo della lucerna che si vuole estinguere. Io mi sono maravigliato assai della Thèse perché credevo che solo in Italia si bestemmiasse, ma veggo che tutto il mondo è paese. Il nome di Harlay m'ha messo gran curiosità di sapere se l'autore è della casa del presidente10.
Le cose di Clèves11 daranno da parlar assai questo verno ma vi è buona speranza che a primavera tutto si metterà in silentio. La nova dell'interdetto di Svetia non è vera ma, in cambio di questa, è ben vero che li Spagnoli hanno trasportato in Africa 100 mila Mori et forse più. Medicina salutare per quel paese, se non supera le forze dell'infermo, come si può credere che non sij, poiché sono valenti politici12.
Domenica, resi quella di Vostra Signoria a monsignor *Asselineau, al quale anco, circa il mezzo di settembre, resi quella lettera de' 25 agosto, dove era il Commentario sopra Martiale. Il quale io vidi perché era sciolto dalla lettera. Credo che Vostra Signoria haverà ricevuto sue lettere scritte hoggi13 29, perché gliele14 mandai. Tutte le lettere che vengono nel mio plico, gli capitano in mano propria perché egli stesso viene a pigliarle. Credo che hoggi li scriverà, havendomi promesso di farlo; il che se farà, la sua venirà con questa.
Qui è nuova che li Spagnoli hanno fatto una scorreria in Bearnes, desidero saper il particolare. Par che le cose di Boemia siano acquietate, non so se per eccitarsi di nuovo. Nel principio del seguente mese, si faranno le nozze del duca di Wirtemberg con la sorella dell'elettor di Brandenburg15, dove conveniranno molti principi et potrebbe essere congregatione tanto politica quanto nuptiale.
Ho sentito con molto dispiacere che Vostra Signoria teme della sanità di monsignor de L'Isle, desidero intendere quel che si sia. Tra tanto pregarò Dio che li doni o conservatione o recoperatione di sanità, et a Vostra Signoria ogni felicità, alla quale bascio la mano.
Di Vinetia, il 26 ottobre 160916
Di Vostra Signoria molto illustre

Affettionatissimo servitore

 

 

1. Le nom et la signature du copiste, Jacques *Dupuy, apparaissent sur la page de titre du manuscrit.
2. La BnF conserve une autre copie [Italien 1440, p. 632-637] : De la bibliothèque de Mr le P. Bouhier, B44, MDCCXXI.
3. Contre toute vraisemblance, l'éditeur Polidori date cette lettre du 26 octobre 1619. Alors, Francesco *Castrino est mort depuis six ans.
4. La copie ne comprend pas l'adresse.
5. William *Barclay (1546-1573), De potestate papæ, un et quatenus in reges et principes seculares jus et imperium habeat …, Mussiponti, F du Bois et J. Garnich, 1609.
6. Jacques 1er d'Angleterre (1566-1625), Apologia projuramento fidelitatis, primum quidem …, Londini, J. Norton, 1609.
7. Ici, l'éditeur Manlio Busnelli lit convennero di levarla.
8. Fronton du Duc (11559-1624) né à Bordeaux et mort à Paris. SJ. Issu d'une famille du milieu parlementaire, il entre dans la Compagnie de Jésus le 4 octobre 1577. Il enseigne la rhétorique puis la théologie à Pont-à-Mousson, dans l'université fondée par le cardinal Charles III de *Lorraine, puis à Bordeaux et, enfin en 1594, au collège de Clermont à Paris, dont il a enrichi et réorganisé la bibliothèque. Il est l'auteur de nombreuses traductions des pères byzantins : Grégoire de Naziance, Jean Chrysostome, Nicéphore Calixte. Il a pris part à la dispute théologique contre *Duplessis-Mornay en rédigeant un Inventaire des faultes, contradictions, faulses allégations du sieur Plessis publié à Bordeaux, en 1599 et 16012. Duplessis lui répliqua par sa Réponse aux théologiens de Bordeaux, en 1602.
9. Voir Notices bibliographiques : ▪Triplici nodo triplex cuneus.
10. Sarpi fait ici allusion à Achille de Harlay, premier président à mortier du Parlement de Paris.
11. Voir Notices historiques : la crise de •Juliers-Clèves.
12. Le 4 mars 1609, le conseil d'Etat présidé par le duc de *Lerma, Francisco *Gomez de Sandoval y Rojas, décide l'expulsion des Morisques d'Espagne et Philippe III signe le décret le 22 septembre 1609. Selon les études, le nombre des déportés est extimé entre 300 000 et 500 000 personnes, avec confiscation de leurs biens au bénéfice de l'Inquisition et du duc de Lerme.
13. L'éditeur Manlio Busnelli lit ici il dì.
14. L'éditeur Manlio Busnelli lit ici gliene.
15. Johann Friedrich de *Würtemberg (1582-1628), duc depuis 1608, a épousé Barbara Sophie de Brandenburg (1584-1636) qui lui a donné huit enfants.
16. Les éditeurs Leti et Fontanini datent cette lettre du 26 octobre 1619.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
  • Jacques Dupuy1

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 766, f. 41v-42r2.

Editions précédentes
  • G. Leti, 1673, lettre CXVIII, p. 587-591,

  • G. Fontanini, 1803, lettre CXVIII, p. 466-4683,

  • F-L. Polidori, 1863, I, lettre CI, p. 326-329,

  • M. Busnelli, 1931, II, lettre XXIV, p. 58-60.