1609-11-20.A Priuli
All'illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo
Il signor ambasciatore veneto appresso la maestà cesarea
Praga
Illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo
Il clarissimo Molino mi ha comunicato la lettera di Vostra Eccellenza per la quale vego che le cose di Germania vanno verso maggior confusione, della quale non sono esenti li padri gesuiti poiché costì cominciano a far lega sopra il lor possedere et li loro acquisti et la facoltà d'insegnare, che sono li fondamenti dello stato loro. Si può congieturare che cotesto principio possa essere imitato in altri luoghi di Germania. Intendo bene di bon luoco che in Baviera sono tanto potenti che cominciano essere sospetti al giovane duca2 et che non bisogna pensino d'accrescere più. È pericoloso di cader in infirmità un corpo pervenuto al colmo della sanità.
Da questa parte di Germania vicino a noi, havessimo anco per la settimana passata, che l'elettore di Colonia3, dato fama di andare a Praga, haveva voltato in Italia. Ma io son certificato da persona che sa, che egli si ritruova sconosciuto a' bagni di Bada, sotto pretesto di usarli per sua sanità, ma con sospicione di molti che vi stij qualche cosa più misteriosa coperta. Da questo stesso luogo, ho aviso che tra li Sviceri catholici et quelli di Zuric passino gravi disgusti per confini. Ma ritorno in Germania di dove Bada mi ha divertito.
Qua viene nova che il principe Christiano d'Anhalt4 sij andato in posta al duca di Sassonia5 per dover esser di ritorno anco in posta per le nozze6, nelle quali molti credono che si tratterà gran cose. Certo è bene che si spenderà gran denari, forse meglio impiegati in qualche dissegno militare che nuptiale. L'arciduca Leopoldo7 ha tentato di sorprendere un'importante fortezza in Juliers che non li è riuscito (il nome tedesco non ho potuto tener in mente, ma solo tengo memoria che mi dissero significar Castel reale). Li principi temono di esser messi sotto il bando imperiale per quella causa di non haver ubidito all'imperatore nel fatto della depositione in mano di sua maestà, et questo forse farà che la cosa si metterà in negotio; il timore lo mostrano col mandare, ricevendo le città et popoli, quello che farrebbono quando ciò succedesse. La maggior parte resta in opinione che si debbi risolvere tanti moti in un Quid.
Viene dalli Paesi Bassi una gran nova, se è vera. Che quelli di Embdem habbino fatto alcuni danni al suo conte con haverli anco sorpreso un certo suo luogo forte, perilche egli, sdegnato, habbi fatto dono delle raggioni sue sopra quella città a Spagnoli; cosa poco verisimile ché, havendo fatto una tregua qual hanno fatto8, voglino rimetter la guerra nelli stessi paesi per causa così leggiera. Li Stati di Ollanda hanno mandato qui il signor Vandermylle9, conseglier del comte Mauricio et genero di Bernevelt, huomo di circa 35 anni, soggetto litterato et molto capace delle cose di governo, ha con esso lui un figlio di Bernevelt giovane et 6 altre persone di conto. Fu incontrato secondo il costume da alquanti di Pregadi et ricevuto mercoredi in audienza publica, dove diede conto della tregua et della benevolenza di quella republica verso questa. Parlò prudentissimamente sicché non fece pur cenno offensivo di nessun principe. Per la città si dicono cose assai delle cause perché sij venuto: chi dice per far una lega, chi per haver un fondaco in Vinetia, chi per stabilir un'ambasciaria reciproca tra la serenissima Republica et quelli Stati. Ogn'un che habbia senso può ben comprendere che le due prime non hanno alcun favore dall'opportunità et la terza non sij senza qualche impedimento. Non ha dubio che il favor fatto da questa Republica a quella in ricevere il suo ambasciatore a par d'un ambasciator regio, è di molta riputatione a quella republica che nasce al presente et un' ambasciaria ordinaria sarebbe di altrettanto. Et, sebene li re di Francia et Inghilterra, maggiori principi, li fanno questo honore di tener presso lei ambasciatore, nondimeno paiono interessati, come quelli che sono stati auttori della tregua; ma la Republica che non ha alcun interesse con loro, forse è di maggior stima in questo particolare. Et in contracambio, seben questa republica non può ricevere honore di loro, può bene ricevere ufficij non meno necessarij, così nelle cose della navigatione come in altre occorenze. Certo è che, se non fosse stato un ambasciator veneto in Inghilterra et un inglese in Vinetia nelle passate turbulenze, non l'haverebbe havuto in favore quella dichiaratione del re, che forse fu tra le principali cause dell'accordo che seguì honorevole per le cose publiche. Sebene si spendesse per questo 8 over 10 millia ducati di piu, sarebbero forse meglio spesi, che non furono nella condotta del conte di Valdemont10. Perilche, quando una tal propositione fosse fatta, forse non sarebbe tanto impertinente; par bene che l'utile non l'aborisca però credo che anco a tal risolutione vi vogli tempo.
L'ambasciatore di Francia11 ricusava al principio di visitare questo novo, allegando le sue commissioni; finalmente, mutato pensiero, l'ha visitato innanzi d'ogni altro l'istesso giorno dell'udienza. L'inglese12 l'ha visitato hieri. Staremo a vedere quello che farà l'imperiale et lo spagnolo. Ma bella cosa del re di Francia ! Grande veramente, perché scrive alli suoi ministri oracoli ! Scrive all'ambasciator suo qui della venuta di questo Ollandese et soggiongie : Voi l'honorerete come ambasciator di principe di quella qualità. Intendeva il francese che fossero parole rispettive, cioè non come gl'altri, ma come conviene alla qualità loro, che è inferiore. Altri intendevano amplissimamente: non come principi donzenali ma di quella qualità che è eminente. Non vorrei per molto esser giudice per dar intelligenza a tal parole, né esecutore per ubidirle. Questo contrasto ha impedito l'ambasciator francese di persuadere (come haveva dissegno) che tutti li honori fatti all'Holandese provenissero da ufficij suoi, che forse havrebbe persuaso in qualche parte. Non posso credere che a Roma debino dir cosa alcuna di questa ambasciaria ricevuta, né della corrispondenza che se gli farà. Massime havendo il duca di Toscana mandato il Coloredo a tutti li principi protestanti di Germania per dar conto della morte di suo padre et della sua successione13 ; so in particolare che è stato al conte palatino elettore14 et al duca di Witemberg15. Far saper questi particolari al senato quieterebbe molto qualche scrupoloso che dubita di far peccato tenendo questi necessarij commercij.
Da Roma viene una risposta del cardinale Bellarmino al libro del re d'Inghilterra stampato in-quarto16, dove assai alla domestica et giesuitica da delle mentite al re. Confessa che è suo il libro uscito con nome supposito di Matteo Torti et lo manda fuori di nuovo sotto nome proprio. Legerò il libro intieramente, quale ho solo visto in trascorso, et ne darò conto a Vostra Eccellenza.
Non posso restar di chiudere questa lettera con una cosa ridicola. Nella Gazzetta di Roma, vi è un capitolo di questo tenore : in Praga, li protestanti sono venuti in differrenza tra di loro sopra il governo dell'Accademia, il che farà un bel gioco alla fede catholica17. Lodato Dio, doppoi che si mette anco la fede in gioco.
È ben dovere che io finisca di dar tedio a Vostra Eccellenza alla quale bascio riverentemente la mano.
Di Vinetia il 20 novembre 1609
Di Vostra Eccellenza illustrissima
Devotissimo servitore
f. Paulo di Vinetia