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1610-03-02.A Groslot

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Molto illustre signor colendissimo
Io ho formato un poco di cifra, come Vostra Signoria mi ha mostrato desiderare nella sua delli 3 febraro, havendo cercato di accomodarmi a' vocaboli comuni anco alla lingua francese, acciò Vostra Signoria non habbia da annoiarsi per scriver italiano et se ben la cifra è sterile di vocaboli, potremo nondimeno andarla crescendo alla giornata coll'alfabeto, ma mentre il signor *Foscarini starà in Francia, le lettere veniranno sempre sicure. La difficoltà insuperabile è quando egli sarà partito, perché non haverà successor simile a se et quando le lettere fossero fuori del plico publico, mi sarebbono senza dubio intercette, tanti vi sono che attendono a questo per compiacere a chi poco mi ama.
Ho considerato molto bene la descritione che Vostra Signoria mi fa dello stato delle cose costì, in Germania et in Savoia4, et lo trovo un ritratto così vivo et vero che mi par di veder l'interno di ogni dissegno. Certo è che ogni guerra causerà mutatione particolare, eccetto che se fosse in Italia, dove le alterationi sarebbono universali, et chi ha ragione di temerle, ne temono et stanno grandemente afflitti. Doveremo pregar Dio, che faccia quello che è per sua gloria.
Quanto alle cose dei giesuiti di Constantinopoli, che Vostra Signoria mi ricerca la verità, sta così. Hanno fatto ogni opera possibile, con eccessivi favori dell'ambasciator di Francia, per poter habitare in quella città, né mai l'hanno potuto ottenere, anzi dal bassà hanno havuto commandamento di partire. Ma non essendo però partiti, ma trattenuti in qualche case, già un mese il bassà mandò in diversi luoghi dove erano soliti di praticare, per prenderli; et fra gl'altri luoghi, mandò in casa dell'ambasciator francese, il quale, come quello che sapeva dove erano, li pigliò con esso seco et andò in persona con loro al bassà. Il bassà restò soddisfatto dall'attione dell'ambasciatore, et in gratia sua si contentò perdonare alli padri, et all'ambasciatore disse che si risolvesse che non li voleva nell'imperio del signore et che li mandasse via, acciò non li trovasse un giorno impalati. Questo ultimo accidente è successo già un mese. Se altra novità sij successa dopo, io non lo so, ma se è lecito pronosticare, io credo che se non saranno partiti, un giorno haveremo nuova della loro impalatione.
Io ringrazio Vostra Signoria delli incommodi che prende per participarmi li suoi discorsi et avisi, et prego Dio che mi dij poter per servirla in cosa che li sia grata, et a lei doni ogni felicità presente et perpetua.
Mi resta dirli (ché quasi me lo scordava) che hoggi ho ricevuto l'Apocalypsis apocalypseos5 et pregato quel gentil'huomo a scrivere qualche cosa al fratello; il qual m'ha detto che lo farà immediate che habbi risolutione di certa cosa. Io qui farò fine, basciandole la mano.
Di Vinetia, il 2 marzo 1610

 

 

1. Le nom et la signature du copiste, Jacques *Dupuy, apparaissent sur la page de titre du manuscrit.
2. La BnF conserve une autre copie [Italien 1440, p. 247-250] : De la bibliothèque de Mr le P. Bouhier, B44, MDCCXXI.
3. La copie ne comprend pas l'adresse.
4. Voir Notices historiques : affaires du duc de •Savoie.
5. Cet ouvrage de Thomas Brightman est attendu avec impatience par Sarpi, voir lettre 1609-12-22 à Groslot.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
  • Jacques Dupuy1

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 766, f. 18r2.

Editions précédentes
  • G. Leti, 1673, lettre XLI, p. 227-229,

  • G. Fontanini, 1803, lettre XLI, p. 297-298,

  • F-L. Polidori, 1863, II, lettre CXXVII, p. 24-26,

  • M. Busnelli, 1931, I, lettre XLI, p. 112-113.