1610-04-27.A Groslot
[Al molto illustre signor colendissimo
Il signor dell'Isle]3
Molto illustre signor colendissimo
In questa settimana sono arrivate le due di Vostra Signoria, una delli 23 marzo, l'altra delli 6 del presente, se bene venute per diverse vie; et questo istesso è anco occorso nelle lettere del signor ambasciatore. Mi piace che Vostra Signoria si sij portato in Parigi, se ben vorrei che ciò fosse stato non per causa di afflittione ma di piacere.
Non dispiace meno a me che a Vostra Signoria la partita del signor ambasciatore da Parigi, perché ci leverà qualche parte del comodo che habbiamo del far passar lettere; poiché col successore4 non vi è altretanta entratura. Però io ho puntato col signor *Castrino un muodo mediante il quale continueremo ancora quasi un anno, et non dubito che doppo non siamo per truovarne altri, sì che la nostra communicatione possi seguire quanto piacerà a Dio darci vita.
Il successore del signor ambasciatore si è messo in ordine per partire al principio del mese seguente, ma dovendo far così lungo viaggio, ha voluto prima andar a visitar la Madonna di Loreto, da dove non è ancora ritornato.
La cifra bisogna che sia imperfetta, come fatta da me che di quella professione non intendo; prego Vostra Signoria darli la perfettione che li manca delle sillabe, la qual mi accenna, e qualunque altra che vedi esser utile.
Dalla differentia che si ritruova nelle due sudette lettere di vostra Signoria in materia della guerra futura, scorgo che le cose non si sono palesate costì, se non nel tempo che scrisse la seconda, la quale tengo che scuoprì la verità non solo di quel che è ma anco delle cose future. Qua siamo certi che Leopoldo5 haverà molta et buona gente, se bene senza capitanio di valore. Il tutto sarà nel mantenerla longamente perché dalla sua casa non può sperar aggiuto, dalli ecclesiastici di Germania poco e, se le cose spagnole si muoveranno altrove, non potrà haver di là quanto li farà bisogno. Doveva esser un convento de' principi in Praga a' 21 di questo, dove aspettavano anco il duca di Sassonia6. Dopo, si è inteso ch'egli non anderà, onde quella radunanza sarà di poco momento se pure l'imperatore non farà, come ha fatto altre volte, di ordinarli che tornino indietro. In somma, si vede che per questo anno sarà guerra in Germania, ma più a spese d'altri che a spese loro. Quando saranno già in barca, bisognerà ben che navighino quando anco fossero lasciati da chi li haverà dato agiuto prima.
Quanto alle cose d'Italia, il principe di *Condé è ancora in Milano, l'abbate d'Aumale7 è andato per parlarli a nome del papa, alcun crede per invitarlo a Roma. La settimana passata, dovevano esser insieme a Turino il duca di Savoia8 e *Lesdigiuières. Li più giudiciosi tengono che sarà guerra. La Republica starà neutrale: ha arte indicibile che non si turbi la pace. Non è come quando Vostra Signoria fu qui, ma i papisti sono al di sopra. Gran causa di ciò è stato il re di Francia con li continui offici che si stesse bene col papa, con che ha dato fomento a' papisti et impedimento a' buoni9 ; per il che questi l'odiano et quelli per interesse li sono contrarij, essendo una cosa stessa Roma et Spagna; et se egli non intende queste cose, non maneggerà mai bene il negotio d'Italia. Volendo intelligenza con la Republica, due cose è necessario servare: una, mostrar di voler socij non dependenti, l'altra, acquistar li buoni et malcontenti et politici, che tutti sono contrarij a' papisti. È incredibile quanto grande sij stato il male fatto con quella lettera10. Se sarà guerra in Italia, va bene per la religione et questo Roma teme; l'Inquisizione cesserà et l'Evangelio haverà corso11.
Io ho scritto a Vostra Signoria con qualche confusione, stretto da angustia di tempo et occupato in certo negotio. Mi resta dirli solamente quello che appartiene alle Memorie12 di monsignor *di Thou che sono perfette et giongono a ducento fogli, ma perché adesso i papisti superano, padre Paolo dubita perché indubitatamente si conoscerebbe non venir da altri, per li molti particolari e secreti. Padre Paulo desidererebbe truovar temperamento che monsignor di Thou fosse sodisfatto et egli senza pericolo. Vostra Signoria vi pensi e conferisca con monsignor di Thou, qual non vorrei veder con arte13. Il padre Paolo sa che il bisogna guardarsi da Roma, quale non è troppo che ha fatto nuovo tentativo contro la sua vita. Il *Menino è ben sicuro perché temporeggia o, come diciamo all'italiana, puttanegia14.
La lettera di Vostra Signoria delli 6 del presente è una instruttione così piena et così essatta che mi rende non solo intelligente delle cose passate, ma mi fa ancora preveder il progresso che haveranno in futuro. Prima che finir questa, voglio pur anco dirle che il padre Paolo desidera guerra in Italia, perché spera far qualche cosa in honore di Dio et in profitto dell'Evangelio.
Son avisato di buon luoco, che il papa ha fatto efficacissime instanze verso il re di Polonia, che muovi qualche travaglio all'ellettore di Brandebourg in Prussia. La malitia è infinita, non voglio però che infinita sia la molestia qual'ho dato a Vostra Signoria con questa mia: per il che farò fine basciandole la mano et per nome delli suoi affettionati amici [quali accettano le scuse che Vostra Signoria fa di non averli possuto scrivere e vengono a trovarmi per pascere la loro curiosità delle cose oltramontane, chiedendomi la lettura delle sue lettere, nuove e vecchie]15.
Di Vostra Signoria molto illustre
Di Venetia, il 27 aprile 1610
affettuosissimo servitore