1610-07-06.A Castrino
Molto illustre signor colendissimo
Il signor3
Molto illustre signor colendissimo
La lettera di Vostra Signoria delli 16 giugno, la qual nel rimanente mi è stata gratissima, nel particolare toccante la sua sanità mi ha tutto contristato, perché il veder la indispositione continuar così longamente et, nella stagione che va verso il caldo, mi fa temere; con tutto ciò confido nella bontà divina che a quest'hora li haverà fatto misericordia. Conseglio ben Vostra Signoria ad haversi cura diligente, massime nelli tempi delli calori, stando in quiete di animo et di corpo quanto sia possibile.
Del re, a cui Dio Nostro Signore si degni donar requie, non finirebbe mai il tempo di parlare, così è stata importuna la sua morte per cotesto regno et per tutti li suoi amici; utile a quelli soli che l'hanno procurata. Se in lui era alcun deffetto, adesso tutto è coperto dal bisogno che il mondo ha di lui et dalla commiseratione di un caso così infelice; molta gratia ha fatto Dio al regno, donandoli tanta tranquillità et provedendo quiete di religione. Non è dubio che il tempo futuro, quando si farà presente, porterà qualche pericoli, perché li ambitiosi starano attenti per prendere ogni occasione di far nuovità; ma se la regina sarà capace, tutto passerà bene né le dissessioni tra grandi parturirano così di momento, se essi sarano con quel solo potere che hanno adesso. Ma dal papa et giesuiti sarà ben necessario sollecitamente et continuamente guardarse, tenendo per certo che il loro bene è incompatibile con quel di Francia; et raccordarsi ben di quel di Ulisse che non hebbe ardir di ascoltar le serene, se non legato; pur che habbiano ingresso si parlare, li vedo vittoriosi; per la qual causa anco ho sentito molto dispiacere che padre *Coton sia confessor del re. Habbiamo un proverbio in Italia che dalli nemici non si debbano ricevere manco li buoni consegli. Mi maraviglio perché siano stati compresi in conseglio Givry et cardinal du Perron4 et massime questo che è un plebeo. Io ho tenuto *Villeroi et *Selleri per romani ma di *Soissons non credeva, anzi haveva tutto contraria opinione. Molto mi piace che Sully sia in reputatione, servando ciò per la Religione, et per l'istessa causa mi piace la buona intelligentia tra lui et casa di Guisa il quale sarà necessitato, volendo conservar l'amicitia, deponer severità lorenese. Io ho qualche opinione, et non senza fondamento, che Villeroi pensi esser cardinale et forse de qua venga il dire di volersi retirare; ma credo che, se li riuscisse il dissegno, farebbe più che per lo passato. Ho gran curiosità di sapere la causa perché Guisa et Giogioso5 sia in conseglio ché quanto s'aspetta a gl'altri intendo benissimo la raggione.
Del noncio già li scrissi che concetto haveva di lui ma Vostra Signoria mi credi che sin'hora non sono state scoperte la metà delle sue malitie6. Non ho mai potuto persuadermi che l'assassino non habbia confessato li mandanti et consultori ma che basti sij saputo da chi pertiene saperlo et da gl'altri con ottima raggione venga celato, nondimeno non è di raggione che preponga le mie congietture alla verità; ma, se li libro di Mariana7 è stato abrucciato come quello che ha confortato l'assassino al paricidio: perché non si doveva far qualche demostratione in Gontier8 che ha fatto l'istesso effetto con prediche ? Ardirò ben di dire che meritava più che non il padre e la madre del malfattore. Non mi maraveglio niente che in Sorbona sijno fautori di giesuiti anzi haverei creduto che la maggior parte havesse tal effetto; mi par ben a proposito che si siano scoperti perché, sicome Vostra Signoria dice, la cosa non fermerà qui; non so già intender per che causa il vescovo ripugni all'aresto. Qualunque cosa ne segua, io riceverò gran favore di haverne copia, se non sarà stampata almeno scritta, sicome anco ho gran desiderio sapere se vi sij speranza della restitutione della corona. Di *Condé son certificato che Spagna si sono volentieri liberati et che l'hanno per da poco, tengo che tornerà et farà poco bene et poco male. Qui siamo in suspeso, tuttavia in Milano se fa armata, Turrino si raccomanda dalla Republica: ha ricevuto buona speranza la quale se arma et da nome di poco et farà molto. Turrino ha chiamato Dighiera9 per aggiuto, qual se risponderà sarà guerra.
Io ringratio infinitamente Vostra Signoria delli aresti stampati10 che li è piaciuto mandarmi et della nota del consiglio et della notomia del corpo regio11 che mi è stato gratissimo intender. La ringratio appresso della parte del libro mandatomi che mi pare, per una superficial ochiata che li ho dato non havendo tempo di trascorrerlo prima che il corrier parta, che sij molto sensato et certo Cofeteau12 non meritava quell'honore che li fosse risposto con tanta dottrina; più tosto meritava una risposta, come diciamo qua in Italia, incannata.
Mandai a Padoa la lettera che Vostra Signoria mi inviò, come vederà nella risposta che viene allegata, se haverò gratia di veder quel signore in questa città lo servirò come debbo et per le qualità sue et per il commandamento di Vostra Signoria13. Son entrato in qualche sospetto che monsignor dell'Isle14 sia amalato, prego Vostra Signoria farmi sapere che ne è. Intenderà per questo corriero che l'illustrissimo *Foscarini è destinato per ambasciatore in Inghilterra. Il *Giustiniano, che li darà cambio costì, partirà inanzi al mezo di agosto et sarà costì a mezo settembre, in maniera che, quando saremo gionti là, non so trovare muodo di continuare la nostra comunication, se non che piaccia a Vostra Signoria inviarmi la lettera con una sopracoperta all'ambasciador di questa Republica in Turrino; nondimeno le scriverò ancora più ampiamente per li straordinarij che sarano costì essi ancora a mezo settembre.
Io non farei fine di dar noia a Vostra Signoria, se il foglio non me lo consigliasse. Prego Dio Nostro Signore che li doni intiera sanità et li bascio la mano. Fra Paolo.
Di Vinetia, il 6 luglio 1610
Di Vostra Signoria molto illustre
Affettuosissimo servitore
Pietro Vito
E' venuto qui nuova che sij morto il vescovo fratello del re15 et che la regina havesse dato l'abacia sua al Concino16 con mala sotisfattione, cosa che molto dispiacerebbe perché il portar troppo inanzi Fiorentini sarebbe partorirsi odio. Prego Vostra Signoria far le mie humili raccomandationi al signor presidente *Thou et alli signori *Leschassier et *Casaubon, et se scriverà al signor dell'Isle, farli mentione che, temendo di non dargli incommodo, mi son astenuto di scriverle questa volta.