1610-08-03.A Castrino
Al molto illustre signor colendissimo
Il signor3
Molto illustre signor colendissimo
Io ho materia di lodar et ringraziar Iddio Nostro Signore poiché Vostra Signoria non solo ha ricuperata la sanità ma anco ha fatto avanzo in quella. Io me ne rallegro di vivo cuore et prego la Maestà Divina che cotesto bene in lei et questa allegrezza in me siano perpetue. Vennero le lettere di Vostra Signoria il precedente spazzo due giorni doppo partito il corriero, onde io son debitor di risposta a quelle et alle ultime venute questa settimana. La ringratio affettuosamente della Censura della Sorbona4 et dell'Aresto del Parlamento5 che mi mandò, sì come anco della Lettera declaratoria6 del padre *Cotone. Io resto con molta maraviglia per la modestia usata dalla università et dal Parlamento et con altre tanta del muodo tenuto dal padre Cotone in giustificarsi, cioè in demostrarsi maggiormente colpevole, poiché le proportioni ch'egli dice credute dalla sua Compagnia sono così generali, che con la interpretatione potrano esser tirate a quel senso tornerà commodo: si dice bene di voler star suggetti alli re cattivi, ma non si toccani li punti, se favorirano una religione non approvata da loro, o se seguirano altra religione che la romana, o se saranno in disgratia del papa, o privati da lui; sopra che vorrei sentirli a dir il loro parere et non con termini che si possino strassinare dovunque la commodità vorrà. Io veggo che, sì come questi padri per andar in ogni luoco si disvestono di habito et si vestono anco da soldati con spada et penacchio come il padre Balduino Heidelberga7, così trasformano anco la loro dottrina per accommodarla al gusto di ogni huomo; et veramente disse ben quel padre Alessandro Aio8 : Giesuita est omnis homo9. Io non vedo che una tal controversia possi fermarsi qua, sarà necessario che sia dibatuta più essatamente da una parte et dall'altra, perilche prego Vostra Signoria farmi parte di quel che sarà scritto in questa materia et massime se intervenirà publica auttorità, o se il suggetto sarà trattato con esquisitezza.
Ho sentito molta allegrezza che Presidente *di Thou sia per haver la consulta di *Condé, sperando che debbia esser utile per Francia et questo sarà forse negocio di maggior portata et di maggior consequentia che possi esser trattato, il quale se andrà bene tirrerà a sè tutti gl'altri; sì come, quando andasse male, metterebbe ogni cosa in disordine. Io prego Vostra Signoria far riverenza per mio nome al detto presidente *di Thou, dicendoli che persevererò nella deliberatione scrittagli senza meno che li ambasciatori partirano questo mese d'agosto et nominatogli haverà seco la historia10. Quanto alla communicatione di lettere doppo la partita del signor Foscarini* così in difficoltà, il partito proposto dall'agente di Mantoa non potrebbe esser manco a proposito. Cantelvetro11 è huomo da bene compitamente ma non ha dramma di prudentia et non vi è in Venetia huomo più osservato dalli Romani di lui che mi fa con molto dispiacere temer che qualche male non li succeda, anzi sarebbe molto utile che cotesto signor l'ammonisse di cautione, se ben credo che sarebbe un navegar contra acqua. Intorno a quello che Vostra Signoria mi scrive del signor *Casabona prego Vostra Signoria considerarli che non troverà qui in Italia né quella eruditione né quel valore che crede et meno di tutto sincerità; et io medesmo non li riuscirò quello che si ha concepito nell'animo; si raccordi del proverbio: imagines procul intuendas12 che veramente siamo imagini con apparenza et senza essistenza. Se debbo dir il vero, un che parta di costà per venir qui con animo di chiarirsi delle cose, che egli vorrebbe dilucidare, mi par quello che aspetta la notte per veder qualche cosa più essatamente. Il venir in Italia non serve, se non per diventar hipocrita; la benevolenza che li porto et la servitù che ho con lui mi costringe di dir con sincerità questi particolari a Vostra Signoria: del rimanente io parlerò ad uno delli ambasciatori straordinarij, quando sarà il tempo della loro partita, il qual son sicuro che haverà per favore di riceverlo in sua compagnia et, quando questo non li piaccia, scriverò all'ambasciatore in Turino che, quando sarà gionto là, habbia cura di farlo passar in Italia sicuramente ma, se farà il conseglio d'un suo servitore, implicherà l'opera et il tempo in cosa più degna.
Quel gentil'huomo che è in Padoa non mi ha mandato lettere per Vostra Signoria questo spazzo13 ; ho fatto le salutationi sue al signor *Asselineau che gliele rende moltiplicate; per fine di questa non posso restar di esplicarli la maraveglia che sento della petulanza di giesuiti et dubito che di là debbino principiare le turbe di Francia; né il papa né Spagna vuol Francia in quiete, havendo ministri in gran numero volonterosi, accorti et arditi; lasso la conclusione alli savij. Haverò per favore di esser avisato da signor *Castrino quali sono li ufficiali ugonoti dismessi dalla regina et qui facendo fine li bascio la mano. Di Venetia, fra Paulo.
Di Ferrara, il dì 3 agosto 1610
Di Vostra Signoria molto illustre
Affettuosissimo servitore
Pietro Lusco
Il libro degl'ochiali quanto prima sarà stampato Vostra Signoria ne haverà una copia14. Li mando al presente queste due compositioni del nostro Minino15 le quali non ardisco metter in numero con quelle che da Vostra Signoria mi sono mandate, ma ne lascio fare il giudicio a Dio.