1611-12-06.A Groslot
Molto illustre signor colendissimo
Furono le ultime mie delli 22 novembre, responsive a quelle di Vostra Signoria delli 27 ottobre. Per il presente corrier ho ricevuto quelle delli 11 del passato.
Già diedi conto a Vostra Signoria della cattura dell'abbate de Bois, successa in Roma. Debbo dirgli di più cosa che all'hora non sapevo: che il pover'huomo, forsi dubitando di quello che gli è avvenuto, non volse partir da Siena, se non havuto prima un salvocondotto del pontefice. Con quello se n'andò et si credette esser sicuro ma né è il primo, né sarà l'ultimo che si fiderà di chi professa non esser obligato a servar fede. La cattura si scusa dalla corte, con dire che il salvocondotto pontificio non si cura dall'Inquisitione. Fu preso il dì 10 et il 24 fu impiccato publicamente in campo di Fiori, ma la mattina per tempo et immediate levato dalla forca et portato a sepellirlo, senza che si possi penetrare che cosa significhi questa misura di publico et occulto. Certo è che l'ambasciator del re ha parte in quella morte5.
Altro non habbiamo in Italia di nuovo, se non che il Piemonte è pieno di soldati (ma però con certezza che in Italia non debbi esser nissuna nuovità) et che tra tanto quel paese si rovina.
Li matrimonij fra Spagna et Francia qui si tengono per conchiusi et, se il re d'Inghilterra sente male, debbe dolersi di sé che più fa il dottor che il re6.
Il cardinal di Gioiosa7 non ha patito infirmità alcuna et attende molto alli diporti: ha trovato un monticello poco lontano da Velletri che vede il mare et Roma. Lì dissegna fabricar un bel palazzo per sua habitatione et chiamarlo Monte Gioiosa.
Io sentirò con molto piacere se le cose de' reformati in Francia si ridrizzeranno, perché quel è quanto di buono ci è nel mondo.
Il matrimonio del re *Matthias a quest'hora debbe esser consumato8, col quale egli si ha perduto il regno de' Romani, perché li Spagnoli non vogliono che possa haver figlioli, accioché il futuro imperatore possi haver successore un figlio di Spagna. Adesso voltano li loro favori ad Alberto, et hanno acquistato li tre voti ecclesiastici et Sassonia9. Non sarà però la cosa senza gran difficoltà, repugnando l'imperator et li due altri, et massime se di Francia sarà fatto qualche ufficio con Treveri.
Ricevei, sì come scrissi a Vostra Signoria, la Censura della Sorbona sopra il Misterio del signor *Du Plessis et mi fa maravigliare per che causa non si publichi et stampi parimente l'altra sopra la beatification del padre Ignatio. Se non è perché hanno maggior cura dell'honore del Dio terrestre che del celeste.
Non mi maraviglio che l'ambasciator spagnolo habbia bruciato il libro di Bellarmino10, essendo certo che sono resoluti in Spagna di non voler sopportar quelle essorbitanze ecclesiastiche.
Ho veduto il libro11 di monsignor Casabona, alla forma del quale non manca niente ma ben vorrei che gli Anglesi li havessero somministrato più materia contro giesuiti. Mi piace molto che habbia deciferato la verità di quella mentita, che era data all'▪Anticotone per nome suo. Il quale ▪Anticotone potrà molto bene valersi della morte dell'abbate di Bois.
Io non vorrei veder tanto oppugnato Coeffeteau12, perché ha alcune buone propositioni che non piacciono a Roma et più tosto bisogna convenir tutti contro il comun nemico et poi le particolari controversie s'accommoderanno facilmente, vinto quello.
Io non ho havuto nessuna nuova né dell'Apologia di *Richeome, né delle Lezioni di Cujacio13, ma prego Vostra Signoria non se ne pigliar pensiero.
Mi dispiace bene sopra modo le digratie di *Castrino et vorrei poter in qualche modo farli servitio.
Veggo bene che, se la Sorbona et l'università non haveranno da contender con altri, si metteranno contro li giesuiti ma mi rendo certo anco che s'accorderanno tra loro, et la Sorbona cederà, sempre che vi sarà da oppugnar li hugonotti. Et mal si può fidare della contentione di doi, quando hanno un recesso per far pace.
Ho scritto così inconnessamente perché son andato seguendo la lettera di Vostra Signoria, havendo poco tempo hoggi et instando l'hora di serrar le lettere. Il signor *Molino et il padre Fulgentio14 li rendono mille saluti et io le bascio la mano riverentemente.
Di Venetia, li 6 decembre 1611.