1612-01-18. A Groslot
1
2
Molto illustre signor colendissimo
L’ultima mia fu delli 3 del presente3
, et per questo corriero non ho veduto lettere di Vostra Signoria, la causa credo esser venuta dalli tempi sinistri che passano.
Non ho voluto restar, se ben ho angustia di tempo, di fargli riverenza, particolarmente per dirli che si mette in ordine la congregatione delli padri giesuiti per primavera, in Roma. Li astrologi pronosticano sempre male delle congiontioni delle stelle malefiche. Piaccia a Dio che è superior a stelle et a cieli di convertir ogni cosa in bene. Credo che si faranno valer in Roma contro la republica di Lucca perché in quella città sono stati lasciati heredi di una grossa facoltà da una gentildonna vedoa, privati li parenti, et quei magistrati hanno dichiarato il testamento inofficioso, dove li padri hanno perduto la loro pescagione. Qui è tenuto ancora che è stata trattata la loro causa con la università di Parigi et giudicata, secondo che si aspettava, a favor dell’università. Vado credendo che si stamperanno le arrenghe fatte nella causa, dove intendo che monsignor *Servino et l’avvocato dell’università hanno parlato dotta et saviamente4
. Sto con molto desiderio d’esserne fatto partecipe, come di cose che possono servir mirabilmente anco a noi. Ho veduto la Censura della Sorbona sopra li tre sermoni, la quale non si può se non commendare et Dio volesse che tutta la dottrina della Sorbona fosse simile a quella ! Ho veduto insieme una apologia che fa il padre Solier contra quella censura, molto petulante et veramente da giesuito5
. Forse da queste contentioni ne nascerà bene, che la Sorbona, ritirandosi dalla nuova dottrina loro, capiterà in qualche buone opinioni.
Le pretentioni spagnole in Roma continuano: non so se si possi sperare che di là debbi succedere qualche bene. [Temo grandemente che questi buoni padri non diano qualche tracollo in Francia, perché intraprendono troppo arditamente i pregiudizij contro la libertà della Chiesa gallicana, che è un punto mal inteso da’ Francesi, né so in vero come habbino possuto sin’hora soffrire tante ingiurie. Ma se una volta vi mettono la mano, son sicuro che faranno da buon senno. Il tempo maturerà le cose]6
.
Del rimanente, non vi è altra cosa nova, se non la continuatione dell’antica mia devotione verso Vostra Signoria, alla quale, insieme con gli amici, bacio la mano.
Di Vientia, il 18 gennaio 1612
- 1La BnF conserve une autre copie [Italien 1440, p. 468-470] : De la bibliothèque de Mr le P. Bouhier, B44, MDCCXXI.
- 2La copie ne comprend pas l’adresse.
- 3Voir lettre 1612-01-03 à Groslot.
- 4Pierre de La Martelière, Plaidoyé de Me. P. de La Martelière, advocat en la cour, fait en Parlement les 17 et 20 décembre 1611, pour le recteur et opposans de l’université de Paris, contre les pères jésuites, demandeurs et requérans, l’enthérinement des lettres patentes par eux obtenues de pouvoir … enseigner en ladite université, Paris, J. Petit-pas, 1612, 125 p.
Jean Boucher, Advis sur le plaidoié de Me Pierre de La Martelière, advocat en la cour, fait en Parlement les 17 et 20 décembre 1611, pour le recteur et opposans de l’université de Paris, contre les pères jésuites, demandeurs, en lettres à eux octroiées par Sa Majesté de pouvoir enseigner toutes sortes de sciences en l‘université de Paris, Paris, F. Théophile, 1612, 229 p.
Jacques de Montholon, Plaidoié … faict en Parlement, les 17 et 20 décembre 1611, pour les pères jésuites, demandeurs et requérens l’entérinement des lettres patentes à eux octroyées par Sa Majesté, de pouvoir enseigner toute sorte de sciences, selon leur institut, en l’université de Paris; contre les opposans de l’Université et pour response au plaidoyé de Me Pierre de La Martelière, Paris, Cottereau, 1612, 480 p.
L’arrêt sera du 22 décembre 1612. - 5Voir les notes de la lettre 1612-01-03 à Groslot.
- 6Passage absent du manuscrit Dupuy 766 mais présent dans le corps de la lettre pour les éditions Leti, Fontanini et Polidori et placé en post-scriptum dans l’édition Busnelli.