1615-03-14.A Contarini S
All'illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo.
Il signor ambasciator veneto presso la Santità del sommo pontefice.
Roma
Illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo
Rendo molte gratie a Vostra Eccellenza del favore che mi fa vedendo le mie lettere con buon affetto; per questo dispacio delle cose di qua non ho che dirli, salvo che essendo seguita la sententia bannitoria con confiscatione1, se per quella causa vorranno far moto, non differriranno più, et io credo che sarà un buon ripiego quello che ultimamente scrissi2 della instanza fatta dal patriarca medesmo con scrittura di sua mano, che il caso di rissa pura fosse assonto3. Del rimanente è stato usato gran benignità non confiscando li feudi, che non sono nella giurisdittione di San Daniele ma nella immediata, et concedendo che li frutti insieme con le rendite de' fidecommissi siano serbati per li figli etiamdio durante la vita del bandito.
Gli avisi delli Paesi Bassi sono che Spagnoli hanno offerto alli Stati4 l'osservanza et esecutione del trattato di Santem5, ma con un commento da loro fatto sopra ciascun articolo, il che dalli Stati è stato rifiutato, dicendo di voler esecutione senza conditioni. Nel fine del passato li soldati delli Stati, aggiutati dalli giacci, hanno dato la scalata ad un luogo in Giuliers6 (che non ho tenuto a mente il nome) et presolo, onde al presente in quella parte hanno 3 fortezze7. Se quest'attione sia per difficoltar o facilitar l'accordo è difficile da giudicare: ogn'un tiene che, volendolo Spagnoli, non sarà rifiutato da gl'altri con li capitoli di Santem, li quali comprenderanno anco il luoco preso hora, sotto il nome generale di rilasciare tutte le piazze.
Non è di minor consideratione che Spagnoli, ridotti insieme 8 mila soldati a Linghen in Frisia, hanno tenuto trattato di sorprendere Bremen, città ansiatica. Per questo gli Stati hanno offerto di metterci dentro presidio; la città non ha voluto riceverlo, ma ha condotto a soldi et obedientia sua un conte tedesco, solito a militar sotto Mauricio8, con un buon numero di fanti todeschi, et pensa dover esser sicura.
Il Palatino di Neuburg, gionto alla città suddetta, ha trattato di farla catholica9. Perciò sono nati tra lui, li fratelli, la madre et la città disgusti grandi: la madre anco perciò è partita. Non è credibile che possino li fratelli et la città resistere essendo confinante con Baviera, che favorisce la religione, et il cognato. La lega catholica ha dato a quel Palatino 90 mila fiorini per far un collegio a giesuiti in quella città. Il successo di Bremen et quest'altro fanno credere che il theatro per la tragedia di quest'anno più tosto debba essere Germania che Italia, né li Paesi Bassi.
Piacia a Dio che sia con sua gloria et bene della santa Chiesa, il quale anco prego che doni a Vostra Eccellenza ogni prosperità, alla quale bascio la mano.
Di Vinetia, el 14 marzo 1615
Di Vostra Eccellenza illustrissima
Devotissimo e obbligatissimo servitore
Fra Paulo di Venetia