Aller au contenu principal

1615-06-13.A Contarini S

All’illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo.
Il signor ambasciator veneto appresso la Santità del sommo pontefice.
Roma

Illustrissimo et eccellentissimo Signor colendissimo
La passata settimana non havendo cosa di negotio, né aviso di Germania che rilevasse, ellessi non dar molestia a Vostra Eccellenza. Al presente del primo genere non vi è cosa di più, ma del secondo: partì di 12 maggio di Olanda il conte Gioanni di Nansau1 per condur al duca di Savoia 600 cavalli. Fu accompagnato per sicurezza da quattro compagnie di cavalleria delli Stati sino oltre il vescovato di Paderborn, havendo anco in compagnia il conte di Witgenstein2 todesco, signor di consideratione. La gente non è delli sudditi dei Stati, ché essi per le suspicioni di guerra in quei paesi non hanno permesso la levata, ma è de Valloni de Liege et altri luochi vicini. Hanno li Stati risposto alla propositione del duca, che lor dimandava aiuto, che desidererebbero gl’affarri in stato di poter compiacerlo; ma, tenendoli occupati li Spagnoli nelle frontiere più prossime loro, sono constreti tener oltre la militia ordinaria ancora esercito maggiore. Et quando piacesse a Dio dar stato fermo alle cose di là, implicherrebbono le loro forze in suo aiuto insieme con li altri re et republiche che ad esso duca assistono. Par che quei Stati non restino sodisfatti del conseglio d’Inghilterra et desiderino maggior risolutione in quel re.
Sono partite da Ambsterdam 20 nave armate con comandamento alla turchesca di 20 giornate verso ponente et poi aprir un cozet3 , che gl’ordinerà quel che haveranno a fare. L’opinione è che siano per il Mediteraneo4 , ma io non lo credo.
Per quel che appare la mente de’ Spagnoli non è di levar le armi dal ducato di Cleves5 , ma trattener in negotiatione quanto potranno; poi, quando non si possi più oltre, rompere. Tra tanto questo è in loro utilità, che fanno spender li Stati6 (che essi del denaro come si sa non tengono conto) il che pare anco il beneficio maggior che ricevino dalli moti d’Italia.
Piacia a Dio, che tutto sia a gloria sua, il qual prego che doni a Vostra Eccellenza ogni prosperità, et li bascio la mano.
Di Vinetia, il 13 giugno 1615
Di Vostra Eccellenza illustrissima

Devotissimo e obbligatissimo servitore
Fra Paulo di Venetia

  • 1Voir Notices biographiques : Jan VIII de Nassau-Siegen, neveu du Taciturne.
  • 2Le comte Bernard de Wittgenstein († 1615) est un militaire de Rhénanie-Palatinat qui s’est porté au secours du prince de Condé contre le roi de France.
  • 3Ce terme d’origine turque désigne un pli scellé qui contient les ordres remis à un commandant de navire, à n’ouvrir que pendant la navigation.
  • 4Sarpi fait ici allusion à la rumeur selon laquelle ces navires hollandais, alliés aux Turcs, auraient l’intention de débarquer des troupes à Civita Vecchia, dans les Etats pontificaux.
  • 5Voir Notices historiques : la crise de Juliers-Clèves.
  • 6Ce terme traduit les Staten generaal ou Etats généraux qui sont l’expression de la souveraineté des Provinces-Unies, créées en 1579 par l’union d’Utrecht, et qui vont perdurer jusqu’en 1795. Sous la plume de Sarpi, c’est un équivalent à la Hollande anti-espagnole.

Type scripteur
  • Autographe

Scripteur
  • Paolo Sarpi

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • Fra Paulo di Venetia

Lieu
  • Venise

Source
  • BNM, Ms. it. VII, 2097 (=6507), f. 66r-67v.

Editions précédentes
  • C. Castellani, 1892, lettre XIX, p. 38-39.