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1616-12-21.A Groslot

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Molto illustre signor colendissimo

Nelli molti mesi passati, che io non ho havuto nuova alcuna di Vostra Signoria, son vissuto in molta sollecitudine che non succedesse cosa contraria alla sanità et prosperità sua. Li ho fatto continua assistentia con le preghiere appresso la Maestà divina et con intenso desiderio di haver un giorno buon aviso dello stato della persona et delle cose sue.
Mi ha levato gran parte della gelosia una lettera dell’illustrissimo ambasciator *Gussoni, dove m’avisa lei trovarsi in Parigi, se ben mi fa una dispiacevole aggionta, dicendomi che sia inchiodata dalla podagra. Io voglio sperare che cotesta indispositione terminerà in bene. La prego darmi qualche aviso delle cose sue et della speranza che vi possa esser di veder megliorar le publiche, havendo gran desiderio che la corrispondenza interrotta sia restituita, il che desidera anco sommamente monsignor *Asselineau il quale, come spesso m’ha communicato il dispiacer che sentiva per non intender nova di lei così, havendogli riferito che si ritrova in Parigi, ne ha sentito gran piacere et spera che, rimessa la indispositione della podagra, li farà gratia di qualche lettere.

Nelli tempi passati, per scriver alcuna cosa con sicurezza et liberarsi dalla longhezza che porta la cifra alfabetaria, io inventai quella transpositiva nella qual però erano tre grandi imperfettioni: l’una che non liberava dall’alfabetaria perché un solo nome proprio posto in qualunque luoco o anco qualche principale poteva dar indicio del contenuto, la seconda perché un minimo fallo commesso in qualunque luoco faceva rimaner il tutto inintelligibile, et la terza perché li articoli o congiontioni potevano generar difficoltà se dovessero restar congionti o separati dal principale. A queste, mi par haver intieramente rimediato: alla prima con divider i nomi proprij et importanti in doi o più parti, etiandio se bisognasse a lettere per lettera, in modo che non vi è alcun bisogno di cifra alfabetaria. Alla seconda è rimediato con le caselle segnate sì che, intervenendo un’errore, non può intervenir tra l’una et l’altra et non si communica a tutta la narrativa, onde è facile correggerlo. Alla terza ancora è rimediato con separar quel tanto che va in una casella con la virgola, in maniera che in una casella si possono metter tre o quattro parole, o anco mezza sola che rende inesplicabile totalmente a chi non ha la contracifra. Ne mando un essempio acciò, quando piaccia a Vostra Signoria farmi grazia della communication sua, possi valersi di quel modo. Io non l’userò sin che non habbia aviso da lei della ricevuta.
Resto continuando le mie preghiere a Dio che doni a Vostra Signoria ogni prosperità et a me potere d’implicarmi nelli servitij di lei, alla quale, per fine di questa, bascio la mano.
[Di Venetia] questo 21 decembre 1616.

  • 1La BnF conserve une copie [Italien 1440, p. 615-618] : De la bibliothèque de Mr le P. Bouhier, B44, MDCCXXI.
  • 2La copie ne comprend pas l’adresse.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
  • Jacques Dupuy

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 766, f. 40v-41r1

Editions précédentes
  • M. Busnelli, 1931, I, lettre CXI, p. 277-278