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1617-04-11.A Groslot

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Molto illustre signor colendissimo
Io ricevo, tutte in un piego, due di Vostra Signoria delli 14 marzo et una delli 21. Seguendo l'ordine delle quali, dirò prima intorno il desiderio di monsignor *di Thou non esser minore il desiderio mio che egli sia compiaciuto4 et insieme anco esser di opinione che sia servitio publico. Ma siamo in un tempo, quando non basta né il buon fine né il buon conseglio accompagnato da essito felice, se insieme non si cammina per quella via che l'universale vuole. Io pregherò il signor ambasciator5 che s'allarghi quanto più giudicherà poter et che habbia più risguardo alli altri rispetti che alli miei.
Il far officio con quell'altro signore che Vostra Signoria mi nomina, che al presente è qui, non servirebbe perché non fu egli che havesse quella traduttione, ma un suo ministro che hora non è con lui; al quale, se Vostra Signoria tien memoria, io scrissi di questo negotio mandandogli la lettera6. Ma io credo che finalmente si troverà modo che monsignor di Thou resterà contento.
Il conseglio di Vostra Signoria, di partir da Parigi, debbe esser grandemente commendato da qualunque sa l'ingegno degl'Italiani. Sento gran piacer che sia per ritirarsi a Saumur7, così perché sarà sicura più che a Orléans, come perché si ritroverà appresso quel signore tanto compito8. Io la prego con ogni affetto a fare a sua signoria illustrissima li miei basciamani et certificarla della riverente stima che io faccio del valore, della bontà et della dottrina sua.
Monsignor Desdiguières9 è ritornato di là da' monti con la sola famiglia, però lasciando intentione di dover anco mandar dell'altra gente. Non ha dubio che in quella guerra di Piemonte si è perduta molta gente francese10, ma è condizione di tutte le guerre. Però tanta se ne fa et forse più di quanto se ne perde.
Io son restato pieno di maraviglia, intendendo che il conte d'Alvernia habbia promesso d'ubedir al marescial d'Ancre11 et vada questo per contrappeso delle dispute de' nostri capitanij italiani, tra quali non si può trovar uno ben basso et inesperto che voglia ubedire ad un grande et perito, et questa è una delle cause che impedisce il far alcun progresso buono.
Sarebbe ben cieco chi non vedesse il giogo imminente sopra il collo d'Italia, ma la fatalità guida chi vuole, constringe chi ripugna. Ci è numero di superstitiosi ed un maggiore di vitiosi che amano meglio servir in otio che faticar in libertà; non manca anco qualche contaminatione di diacatholicon. Questo terzo è irremediabile; per il secondo ci bisognerebbe una buona stocata che svegliasse. Al primo, non ci è rimedio. Sono doi anni che la guerra è in Piemonte et uno in Friuli12, et non è fatto minimo colpo contra la superstitione. Et, se ben sono venuti tre millia Ollandesi, non ci spero. Come credeva che la guerra fosse mezzo d'introdur la verità, veggo che non è, così conviene aspettar il tempo del beneplacito divino. Vi è gran bisogno dell'aiuto divino il quale, se non apre qualche mezzo, per quale si dia ingresso a far bene, ogni cosa par inviata a stabilire due monarchie: una sopra i corpi et l'altra sopra le anime13. Il che, se debbe succeder a gloria di Dio, doverà piacergli, quando no, i consegli humani non saranno efficaci.
Io bascio la mano a Vostra Signoria et li prego da Dio nostro Signore ogni prosperità.
[Di Venetia] questo dì 11 aprile 1617

 

 

1. Le nom et la signature du copiste, Jacques *Dupuy, apparaissent sur la page de titre du manuscrit.
2. La BnF conserve une copie [Italien 1440, p. 623-627] : De la bibliothèque de Mr le P. Bouhier, B44, MDCCXXI.
3. La copie ne comprend pas l'adresse.
4. Voir Notices bibliographiques : Histoire de l'Interdit.
5. Voir Notices biographiques : Vincenzo *Gussoni.
6. Paolo Sarpi fait ici allusion à sa lettre 1612-09-25 à Groslot où il évoque sa missive à William Bedell, le chapelain de l'ambassadeur anglais, Henry *Wotton qui est de nouveau à Venise pour une seconde ambassade.
7. Depuis 1589, la garde de Saumur puis son gouvernement sont confiés à Philippe *Duplessis-Mornay qui en a fait une véritable capitale huguenote.
8. Voir Notices biographiques : Philippe *Duplessis-Mornay.
9. Voir Notices biographiques : François Bonne, duc de Lesdiguières.
10. Voir Notices historiques : guerre de •Montferrat.
11. Titre de Concino Concini.
12. Voir Notices historiques : guerre de •Gradisca.
13. Dix ans après la sotte paix de la levée de l'Interdit, cette conclusion de la guerre de Gradisca sans véritable victoire vénitienne laisse à Sarpi un goût amer de déception face à l'hégémonie des Habsbourg soutenus par l'Eglise.

Type scripteur
  • Copie

Scripteur
  • Jacques Dupuy1

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 766, f. 41r-v2

Editions précédentes
  • G. Leti, 1673, lettre CXV, p. 578-581,

  • G. Fontanini, 1803, lettre CXV, p. 462-463,

  • F-L. Polidori, 1863, II, lettre CCLII, p. 428-430,

  • M. Busnelli, 1931, I, lettre CXIV, p. 281-283,

  • G. et L. Cozzi, 1969, lettre III, p. 1031-1033.