Reverendo signore,
Ho ricevuto le lettere, riguardanti il pittore, scrittemi in questi termini da Zamosc dal signor Szymon Szymonowic, il giorno 29 dicembre, per ordine di quest'illustrissimo signore. Dal momento che il valente artista ha intrapreso l'opera su una tavola di tiglio, l'illustrissimo signore ritiene che anche questo legno possa essere reso resistente, se viene tagliato nei boschi a tempo debito, se si è fatto seccare molto e se fino a questo momento non è attaccato dai tarli. I buoni artisti sono soliti applicare sulle tavole un particolare amuleto affinché non vengano corrose dai vermi, per cui è possibile che questo stesso artista, che il Montelupi scrive essere di prim'ordine nella professione, possa ricorrere a qualcosa di tal genere per evitare la tarlatura, e di ciò bisognerà avvisarlo. Porti dunque a termine l'opera iniziata.
L'illustrissimo signore è preoccupato maggiormente proprio riguardo al dipinto : teme infatti che le figure siano piccole e modeste. È stata idea dell'illustrissimo signore che nel quadro centrale e più grande siano raffigurati due personaggi il più possibile evidenti, se non loro due soltanto, cioè la figura di Cristo ritto in piedi e san Tommaso inginocchiato, e che nello spazio restante siano dipinte decorazioni. Così, d'altra parte, l'illustrissimo signore ha voluto che fosse strutturato il dipinto; questo soprattutto a causa del fatto che l'ampiezza della chiesa di Zamosc è abbastanza notevole, invece il coro e la posizione dell'altar maggiore non sono di tutto rilievo: e poiché l'altare maggiore deve essere il pricipale ornamento della chiesa, si deve poterlo vedere da ogni parte. Perciò essendo stati dipinti tutti gli apostoli, come scrive l'Eccellenza Vostra, l'illustrissimo signore teme che la figura di Cristo e quella di san Tommaso siano messe in ombra dagli altri apostoli. Sa bene l'illustrissimo signore che ci sono anche gli altri apostoli, ma è attento soprattutto al fatto che a causa del gran numero di personaggi queste due più importanti non siano meno evidenti, o addirittura nascoste. Se dunque, grazie all'abilità dell'arte, la massa degli apostoli è presentata in modo tale da non provocare nessuno di questi problemi, il pittore può portare a termine l'opera iniziata; ma se invece queste due figure principali sono realizzate più piccole o sono nascoste, in quel caso sarà necessario togliergli il lavoro. L'Eccellenza Vostra prenda in considerazione e valuti soprattutto ciò, affinché non sia necessario ricominciare una nuova opera per far sì che l'illustrissimo signore sia completamente soddisfatto.
Dunque questo è tutto quello che mi è stato scritto. Ben presto verrò a Venezia e curerò insieme a voi, Padre venerabile, che ci sia soddisfazione per l'illustrissimo signore su questi obiettivi.
Auguro buona salute a voi, reverendo padre.
Padova, 1 febbraio 1603
Di Vostra Reverenza
Umilissimo servitore
Giovanni Orsini
1. En 1599, Zaymoski a fait établir un contrat avec Domenico Tintoretto pour la réalisation d'un retable pour le maître-autel de sa cathédrale, à Zamosc. En fait, Tintoretto ne semble pas pressé et les envoyés de Zaymoski ne cessent de harceler le peintre pour qu'il s'attache uniquement à cette commande. En outre, depuis Zamosc, Szymon Szymonowic écrit à Jan Niedzwiecki pour qu'il oriente la facture de ses peintures selon les goûts et instructions matérielles du mécène ; fin 1602, Zamoyski envoie une lettre -en italien— de même teneur à Valerio Montelupi. Voir, Jerzy Kowalcyk, "Sui quadri di Domenico Tintoretto ordinati da Jan Zamoyski", in
Archivio veneto, anno CV (1974), n° 136, p. 87-101.
2. La ville de Zamosc en Pologne a été édifiée entre 1580 et 1594 par le
szlachcic Jan Zamoyski (1542-1605), grand
hetman (chancelier du royaume) et gouverneur de Cracovie, sur son domaine privé, selon les plans de l'architecte vénitien Bernardo Morando (1540-1600) puis les fortifications de l'ingénieur vénitien Andrea dell'Acqua (1584-1656) qui ont résisté aux cosaques en 1658. Les maisons sur la place centrale entourée de portiques couverts, le palais Zamoyski et la cathédrale Saint-Thomas sont richement décorés dans le style maniériste italien qui ont valu à la ville le surnom de
Padoue du nord car Zamoyski, ex-étudiant puis chancelier de la faculté de droit (1561-1565), considère cette ville comme sa seconde patrie (
Patavium virum me fecit). Le trésor de la cathédrale comprend une
Annonciation de Carlo Dolci et un cycle pictural représentant la vie de saint Thomas. La crypte Zamoyski renferme les tombeaux de la famille et celui de Szymon Szymonowic. Voir Stanislao Lempicki, "Il cancelliere Giovanni Zamoyski e l'università di Padova", in
Omaggio dell'accademia polacca di scienze e lettere all'università di padova, Cracovia, tip. dell'università, 1922, p. 71-114. Zamoyski a fait partie de la délégation venue annoncer en 1573 au duc d'Anjou futur Henri III, son élection à la couronne de Pologne.
3. Szymon Szymonowic (1558-1629), en latin Simon Simonide, est un poète polonais qui écrit de la poésie latine où il évoque la vie paysanne polonaise de son temps. Il est au service de Jan Zamoyski qui lui confie la fondation de son académie de Zamosc en 1605 et l'éducation de son fils unique, Tomasz.
4. Philyra (philura), f, [], lett.
filo di tiglio per legar corone.
5. Zamoyski dans sa lettre à Valerio Montelupi rappelle : … che si deve haver rispetto … che le tavole fossero di cedro o cipresso, perché questo legname non è così sottoposto alla putredine et a vermi, come gli altri; et intendo che son di tiglia overo pinia, legno molto tenero et molle. Cette consigne, inspirée de Vitruve, n'a pas été respectée par Tintoretto qui a peint sur des panneaux de tilleul, comme l'a montré la restauration de 1962.
6. Sebastiano Montelupi († 18 septembre 1601) est un banquier italien installé à Cracovie où il administre la poste entre Venise et la Pologne par l'intermédiaire des courriers de la famille Capponi, célèbres marchands. C'est lui qui a été missionné par Jan Zamoyski en 1599, pour chercher quatre peintures pour le rétable de la cathédrale de Zamosc pour la somme de 360 ducats. Il écrit le 15 juin 1599 : Li amici nostri di Venezia era im praticha di far l'accordo delle pitture con il meglio mastro [= Domenico Tintoretto] che si truova in tutta Italia, et con le prime lettere ne aspettiamo la copia per mandarla a Vostra Eccellenza illustrissima (Archiwum Glowne Akt Dawnych de Varsovie, fonds Zamoyski, segn. 237, lett. 7). Après sa mort, le 18 septembre 1601, c'est son neveu Valerio Montelupi qui prend sa succession en affaires.
7. Saint Thomas est le saint patron de la ville de Zamosc, c'est pourquoi le panneau central du retable représente
L'incrédulité de saint Thomas, à genou devant le Christ ressuscité, le panneau supérieur présente Dieu et les deux panneaux latéraux présentent les deux protecteurs de Jan Zamoyski : saint Jean-Baptiste et saint Jean évangeliste.
8. Dans sa lettre à Valerio Montelupi, Zaymoski écrit : Della sua [de Ursinus] descrittione veggo … che l'intento mio era che due figure solamente fussero adornate et bene espresse, cioè la figura del Salvatore stante et quella di san Thomaso inginocchiato con la mano distesa al lato del Christo, non perché non sapesse che si ritrovarono a questo atto gli altri apostoli, ma per la streteza de loco nel altare, ove se si porrà tanto numero di persone, come intendo che si è fatto, si oscurerà il tutto, né potranno esser viste del populo al chiaro per il spatio della chiesa e del choro.
9. Finalement, les quatre panneaux du retable sont arrivés à Zamosc à la fin du mois de juillet 1604. Il semble que l'incendie de la cathédrale, en 1658, a endommagé les deux panneux du milieu remplacés par des toiles. Quant aux deux panneaux latéraux, ils ont été transportés en l'église de Tarnogród en 1783.