1604-01-20.A Lollino
16041-01-20. A Lollino
Illustrissimo et reverendissimo monsignor padrone mio colendissimo
Come le annotationi di H. Stefano sono appresso le Pirronice5 et sopra quelle solamente non mi servirebbono essendo in quello contra Mathematicos le cose che mi si rendono oscure. Di Lipsio pur l'altro giorno parlai con un Fiamingo che mi considerò fredde le opere composte doppo che egli s'è composto co' padri giesuiti6 et mi comendò alquanti giovani di Leida, volendo c'havessero relatione a Lipsio quale Scipione et Lelio a Terentio7. Ma quel Gilberto Anglese non fa professione di scrivere eruditamente ma cose sode ; Della calamita: tutti quelli che hanno tocato qualche cosa hanno balbutito, questo è il primo che ne scriva8; resta bene qualche cosa da fare alla perfettione nondimeno l'huomo et l'opera sono degni di eterna memoria9; ne credo se Vostra Signoria illustrissima consumerà qualche giorno legendolo, sarà perduto.
Nessuna produttione de' savij è più naturale, secondo la dottrina di Socrate nel Convitto, quanto se si fanno ex philosophia; per il che possiamo dire mai essere stato il colleggio in tanta perfettione essendo, oltre quelli di terraferma nella mano del conseglio, il signor Nicolò *Contarini et il signor Piero *Duodo; onde, se si farà il solito carnevale, sarà come quel di Plutharco : convivium sapientium10.
Il freddo qui essendo stato acutissimo già quattro giorni, si è rallentato, onde ci è speranza che presto debbia succedere l'istesso costì. Io non poteva manco legere che le spetie delli caratteri s'aggiaciavano prima che giongere alla vista. Hora si può vivere.
Io bascio la mano di Vostra Signoria illustrissima a quale prego Dio Nostro Signore che doni ogni felicità.
Di Vinetia, il 20 genaro 1603
Di Vostra Signoria illustrissima et reverendissima
Afettuosissimo servitore
fra Paulo di Vinetia
Au premier paragraphe de son livre I, il évoque ses prédécesseurs dans l’étude des forces magnétiques et il cite Giovanni Battista Dalla Porta : Novissime Baptista Porta philosophus non vulgaris, in sua « Magia naturali » librum septimum fecitcondum et promum mirabilium magnetis ; sed pauca ille de magneticis novit motionibus, aut vidit unquam, et nonnulla de manifestis viribus, quæ vel ipse a R. M . Paulo veneto didicit, vel suis vigiliis deprompsit.
9. C'est sur cette remarque de Sarpi que nous fondons notre datation de cette lettre en 1604. En effet, les mots de Sarpi laissent supposer que William Gilbert est décédé récemment, or il est mort de peste bubonique le 10 décembre 1603. Ceci nous conduit à lire la date de la lettre comme étant de "style vénitien".