1609-05-26.A Castrino
Non restarei per qualsivoglia impedimento che non rispondessi a Vostra Signoria, almeno accusando la ricevuta; per la seguente haverà intesa la causa perché non hebbe mai lettere all'hora. La machinatione posta a segno contra la mia vita4 non è stata tanto di stima, quanto la fama porta; imperò che se bene li autori havevano deliberata risolutione ad esseguirla, hebbero però incontra di molti impedimenti nell'effettuarla. Certo è che tutto è soggetto alla dispositione divina, sotto la quale anco sta se noi haveremo la pace (che per dimostrarsi) o pure la guerra, se sarà una apertura a moti maggiori.
Di Germania, non sentiamo maggior turbolenza che prima. Le conventioni di Mattias e li popoli d'Austria sono più interpretate che osservate; si scrittura da ambe le parti e passano querimonie. L'occorenza di Clèves5 è attesa da noi con grande aspettatione. A me è stata molto grata l'esplicatione delle pretensioni de' palatini di Neoburgh6 e Dupont7 e delli marchesi di Brandeburg8 e Borgau9 ; aspettava di vedere anco quelle del duca di Nivers10, le quali non potendo venire se non di lontano è necessario che habbino molti sodi fondamenti o che sijno in tutto vane; delle quali io non so cosa alcuna. Non sarà possibile che tra li pretendenti di Clèves si muovino arme senza che li Stati e l'arciduca sijno implicati in parti contrarie ed in consequenza li re di Francia e Spagna.
Li libri del signor Gilot e Bocchello11 non sono ancora gionti, li aspetto con desiderio. Mi sono rallegrato vedendo il catalogo di Francfort, dove quello del signor Bochello è registrato, in maniera che bisogna sij comparso in quella fiera e distribuito. Qui si aspetta un'opera del re d'Inghilterra, la quale darà senza dubbio molto che dire alle locuste ed al loro capitano12. Siamo in mala occaione di tempi, attendendo a parlare quelli che potrebbono e dovrebbero fare li fatti.
Vostra Signoria mi ha fatto gran favore participandomi il ragionamento fatto da lei con monsignor di Biscave e narrandomi le sue eccellenti qualità. Dubbito che non saremo fatti degni di un soggetto così qualificato, perché veggo che la parte delle locuste domina, se Dio non apre gli occhi alli ciechi volontarij.
La raccolta di quelli che si sono essercitati in raccogliere li evenimenti del re è opera buona13, ma parlando di quelli che l'hanno narrata in oratione distesa, sono così simili, che sono un istesso; pareva che si potesse desiderare da loro maggior amplificatione. Quello che l'ha digesta in versi par che più sij accomodato. L'elogio a foglio 65, per la sua purità ed imagine di antiquità, mi pare che eccedi tutti gli altri. In questo, dico che la forma è degna della materia che, quanto agli altri, la materia supera la forma di assai.
Viddi il Discorso de' beneficii del signor Gilot, che mi piacque molto, certificandomi, per quello che si servano in pratica costì, tutte quelle cose che li scrittori francesi di molti anni in qua riferiscono delli tempi loro. Il trattato della libertà14 non è ancor gionto.
Per dirle qualche cosa di nuovo delle nostre, a Roma ci è qualche pensiero dell'armata turchesca, la quale se bene non sarà per fare una impresa reale, dà però timore che —favorita da qualche occasione— non faccia effetto considerabile. S'attende dalli Spagnoli a provedere li liti di Calabria e dalli preti ad opporsi con l'orationi, perché li denari sono destinati ad altre cose, che a tali.
La nuova delli gesuiti di Spagna non è venuta qua; è così notabile ch'io voglio aspettare il secondo avviso per crederla e, se si verificarà, starò ancora sospeso, dubitando che forse vi sij ascoso qualche mistero.
Non sarò più longo, farò fine baciando la mano alli signori Gilot, *Thou e Casabona.
Di Venetia, li 26 di maggio 1609
La diretta a Monsieur de Plessis, Vostra Signoria mi farà gratia che sij resa a Monsieur di Villa Nuova, suo genero, o ad altri, per qualche mezo vadi sicura.