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1609-09-01.A Castrino

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Molto illustre signor colendo

Crescono ogni giorno li favori di Vostra Signoria et li oblighi miei; né mai si mi rappresenta occasione di corrisponderli come sarrebbe debito mio et desiderio, me n'avvergognerrei se non sperassi che ella dovesse ricevere l'affetto in luoco de effetti. La sua delli 11 è piena di molti bei particolari. Bella cosa è che al presente li preti darranno principio a turbare il mondo poiché stando tutti li principi in pace, l'arciduca Leopoldo3, quasi che la cura di tanti vescovati che ha non lo dovesse occupare abastanza, s'è postoa alla guerra. Credo che questi spiriti li sijno impressi dall'habito de giesuiti che, intendo, costuma di portare. Il pontefice è debitore di assistere a tutti li ministri di casa d'Austria, havendolo promesso alli loro agenti in Roma, che li dimandarono qualche aggiuto di denari, con dire che di questo non poteva servirli per il gran mancamento che sentiva la sua camera, di che li harrebbe anco mostrato co' libri; ma bene che non li harrebbe mancato d'ogni aggiuto spirituale et d'ogni favore. Li padri giesuiti ancora sono interessati a favorire Leopoldo per la causa, per esser austriaco et loro creatura.
Dubito che il re habbi fermato le preparationi potenti di arme per non rendersi sospetto più agl'amici che a nemici, in quali resta viva la memoria di Henrico II. Mi son molto rallegrato del carico dato dal re a monsignor *Badovere, egli è di valore; Dio li doni gratia di far il servitio di chi lo manda bene. La natura sua è impaciente della dimora, riuscirà bene se il negotio maturerà in breve.
Sento piacere che il signor Paschale4 ritorni in Grisoni, io l'osservo per le sue rare qualità, et al presente tanto più, intendendo che sij amico di Vostra Signoria tanto confidente.
Ho già inteso nova delli libri scritti da Anglici in consequenza del suo re et spero che presto li vederò tutti qui, senza che Vostra Signoria prendi incomodo de mandarli. Nel sinodo di Mexan5 m'era detto che s'harrebbe trattato di qualche articolo importante ma poiché ciò non si è fatto, ma solo atteso a policie particolari delle chiese, non occorre che Vostra Signoria prendi incomodo di mandarmeli. Il libro del re6 già è diffuso per tutto et, secondo l'ordinario costume, la prohibitione accresce il desiderio. La corte romana ha fatto grand'instanza appresso questa republica contro il libro che non mi lascia maravigliare se l'effetto sarà stato fatto appresso cotesto cancelliero. Ma qui hanno mandato per Italia un Antidoto7 d'un picciol foglio dove in brevità si mostra il luoco della nascita et regno dell'antichristo, delle sue attioni, etc, secondo la dottrina della Chiesa Romana; acciò sij preservativo per il veneno che il libro porta con dire che il papa è l'antichristo. Gliene mando un esemplare acciò vega quanto siamo diligenti qua, non solo a medicar li mali ma anco a prevenirli.
Delle cose de Turchi, perchè vego che Vostra Signoria si compiace intenderle, hanno quietato a fatto tutte le ribellioni. L'ultimo che restava in Asia è andato a Constantinopoli et postosi in potestà del principe. L'armata va rivedendo tutti li luoghi maritimi, così di terra ferma come delle isole, et regolando li tributi, così de denari come di gente, che si danno al signore. Si crede che non vogliono disarmarla ma invernarla et, a nuovo tempo, accrescerla il che, se sarà vero, non può essere salvo che per grand'impresa. È stato preso dalli corsari di Alger un figlio del marchese di Villiena8, vice re di Sicilia, di età d'anni 18 et mandato a donar al signore a Costantinopoli, dove subito gionto si è fatto turco, con che facilità o difficoltà, non lo può sapere che non sappia quale distanza sij da spagnol a turco. Con questo finisco et a Vostra Signoria bascio la mano.
Di Vinetia, il 1 settembre 1609
Di Vostra Signoria molto illustre

Affettuosissimo servitore
F. P.

 

Il clero anglese catholico romano ha mandato a Roma tre di loro per rappresentare al papa che se non viene comandato da Sua Santità alli giesuiti che non s'impacino in quel regno, né in bene né in male, la religione catholica in breve si perderà da tutta l'isola et la cosa è certa. Vostra Signoria si degni scriverlo al signor de l'Isle che la direttione a lui già è chiusa9.

 

 

 

1. La BnF conserve une copie de cette lettre : ms Italien 2061, f. 40v-43r.
2. Le pli incomplet ne comprend pas l'adresse.
3. Voir Notices biographiques : Leopold V de *Habsbourg.
4. Voir Notices biographiques : Carlo *Pasquali.
5. Actes généraux du dix-neuvième synode national de Saint-Maixent (1609), dans Eugène et Émile Haag, La France protestante ou vies des protestants français qui se sont fait un nom dans l'histoire depuis les premiers temps de la Réformation jusqu'à la reconnaissance du principe de la liberté des cultes par l'Assemblée nationale, Paris, 1846-1859, 10 vol., réimpr. Genève, 1966, t. X, p. 280-284.
6. Voir Notices bibliographiques : ▪Triplici nodo triplex cuneus.
7. La Bastida, Hernando de, SJ, Antidoto alle velenose considerationi di frà Paolo di Venetia sopra le censure di N. S. P. Paolo V... composto per il P. Hernando della Bastida … , Roma, B. Zannetti, 1607, 224 p.
8. Voir Notices biographiques : Juan Fernandez *Pacheco, marquis de Villena. L'épisode de la capture de son fils par les Turcs —et d'une grosse d'argent destinée au trésor du roi—a pour conséquence la fondation du premier couvent de carmélites à Palerme, fondé par Pacheco comme acte votif d'expiation.
9. Faute de place au bas du feuillet, Sarpi a écrit ce post-scriptum dans la marge de gauche.

Type scripteur
  • Autographe

Scripteur
  • Paolo Sarpi

Chiffrement
  • non chiffrée

Signature
  • F.P.

Lieu
  • Venise

Source
  • BnF, Dupuy 111, f. 22r1.

Editions précédentes
  • M. Busnelli, 1931, II, lettre XX, p. 48-50,

  • M. Busnelli, 1986, lettre XII, p. 99-102.