1609-12-09.A Foscarini
Li tempi sono stati così cattivi che, essendo hormai hora che il corriero parti, non ho però ricevuto le lettere che vengono di costì.
L'ambasciadore4 delli Stati5 ha preso suo commiato hieri, così partirà domani, io credo, sodisfattissimo dell'honore e della trattattione publica. Imperoché è stato ricevuto come li scrissi, regalato sempre cont tutto che egli dal principiio ringratiasse e pregasse di vivere di proprio6. Ha avuto continuo corteggio dal cavalier Priuli, d'ordine publico, è stato presentato di collana7 e non si poteva aspettare più. Una cosa li è mancato a suo gusto, che harebbe voluto trattare a parte co 'l principe e con alcuni delli principali ma questo, per le leggi della Republica, era impossibile; se egli havesse fatta qualche propositione particolare intorno al commercio8 o vero alla buona intelligenza e corrispondenza9, credo certo che havrebbe riportato risposta conforma alla proposta ma le sue commissioni forse non servivano. Se all'ambasciadore che anderà a corrispondenza faranno qualche tale appresentatione, si può sperare che sarà ricevuta. Non credo che questa ambasciaria sij molto gustata a Spagnuoli. è stato eletto per farli corrispondenza il signor Tomaso *Contarini, in concorenza del cavalier de' Priuli10, quale —se fosse rimasto— haverebbe accomodato assai bene le cose dell'ambasciarie. Hora egli verrà in Spagna, per il che bisognerà forse fare in Francia persona che sij stata ad altro re; e non può toccare se non a chi non fa per le cose che corrono.
Sino al presente, ho creduto che le cose di Germania dovessero terminare a brindesi ma adesso che vedo fatta una lega dei preti a Magonza11 ed una de' protestanti ad Halla12, e che li prencipi austriaci e bavari doveranno congregarsi insieme presto, che l'imperadore è sollecitato da quei di Magonza d'entrare nella loro lega, mi par di vederli tanto innanzi che non potranno retirarsi. Il pontefice ed il re di Spagna, ricercati da loro, hanno promesso di assisterli senza però voler passare a confederatione più particolare. Ma all'arciduca Ferdinando13 il re di Spagna promette aiuti potenti. Io ho avviso che il duca di Sassonia14 habbia accettato il comandamento imperiale sopra le cose di Cleves15, in maniera che tutti li protestanti non saranno uniti; e questo importa molto contra di loro quando essi si dividino e li loro avversarij sijno congionti. Ancora, passa voce che l'imperadore vogli fare una dieta imperiale, ma saranno cose assai lunghe.
Pare che il re di Spagna faccia una levata di Svizzeri e Thedeschi; la causa della quale viene ad una di tre cose attribuita: al moto de' mori, al moto di Germania ed a qualche sospetto di congiontione tra Francia e Savoia. Per la prima dà poca verisimilitudine portar Thedeschi , né Svizzeri in Spagna; la seconda e la terza potrebbero essere ambedue vere.
Da Roma non vi è cosa di novo, salvo che la corte sta in aspettativa di cardinali e li prelati venetiani sono in speranza. Pensano alcuni che al vescovo di Padova possi toccare ma la cosa non sarà facile.
Ho veduto il trattatello scritto costì dall'abbate di San Vittorio per difesa de' padri gesuiti contra la lettera di Venetia. Mi par cosa troppo insulsa e mi son maravigliato non habbino miglior penna per suo favore. Ho anco visto il foglio delle petitioni del padre Cottone16, stampato in Francoforte e, se è vero —come credo— mostra che non sij quel grande ingegno che si predica perché vi sono qualche puerilità e pareva che dovesssero patir qualche cattivo incontro in Praga dove quel governo voleva fossero soggetti, nell'insegnare, al rettor dell'accademia, che non potessero acquistar più beni, che dell'acquistati pagassero con questo terzo accomodato il tutto (con dire che pagando le contributioni non osta che acquistino) e con poco di denari hanno animo ottenerlo di non esser soggetti all'università, tanto che sono più importuniti che mai. Infatti, hanno grande accortezza e gran fortuna.
Desidero sapere se Badovere17 di nuovo sarà stato mandato in servitio del re e dove perché egli mi scrisse che era stato destinato ma non sapeva il luogo particolare.
Dopo scritto sino a questo punto, vengono le lettere di Vostra Eccellenza delli 17. In quelle ve n'è una di Badovere, che mi dice esser rotto il suo viaggio18. Io lo consolo ma, insomma, la mutatione di partito19 fa perdere gli amici vecchi e non acquista de' nuovi.
L'ambasciadore olandese parte di qui domani20. Le cose sono riuscite così bene che non poteva desiderar più quanto al publico. Se egli fosse disceso a più particolar proposta, havrebbe havuto più. Ma le sue commissioni, credo io, non si estendevano se non a veder il fattibile. Egli credeva poter parlar con qualcuno del senato o del collegio; questo non è stato possibile ma, per mezo di fra Paolo, ha inteso tanto che basta nelle cose che ha potuto toccare a privati. Fra Paolo li ha data una compagnia compita a quale l'ambasciadore olandese resta molto obligato, havendo havuto tutta la servitù che poteva desiderare. Fra Paolo, per li rispetti che passano, ha trattato con esso lui con riguardo ed in secreto. L'ha veduto hieri sera per l'ultima volta e le ha detto, per conclusione di longo discorso, ricapitulata l'origine di tutte le cose, che della buona riuscita sono due sole cause : la principale è Dio che ha voluto favorir esso lui ed il suo padrone, la seconda il Foscarino che ha mosso qui tutti quelli che hanno favorita la sua causa. E li ha esplicato ben bene quello che è stato fatto da ciascuno ed il perché; tengo che riconoscerà il Foscarino come debbe. S'accorse molto bene l'ambasciadore d'Olanda, quanto fu in Francia, che il suo viaggio non piaceva al re e poi si è chiarito meglio qui delle attioni di Sciampignì che, con la sua semplicità, ha fatto conscere la mente del prencipe e fu in fine, volendo racconciare, ha disconcio più.
Quanto alle cose di Francia e Savoia, credo che si possino sapere perché Savoia stesso non le sa o si muta; e certo, non è difetto del nostro ambasciadore in Turino21 (se bene potrebbe essere più diligente) ma della cosa stessa.
Le cose di Germania si vanno disponendo alla rottura, e queste due leghe di Magonza et Halla non possono se non causar qualche generale effetto. E per me credo che importi più questo principio che il negocio della successione di Clèves. La lega di Magonza ha ricevuta promessa dal papa e dal re di Spagna di assistenza, se bene hanno negato di voler passare a particolare confederatione. L'imperadore, ricercato di questo, ha dato parola generale. è fama qui che il Christianissimo favorirà più il prencipi di consiglio che d'altro.
Intendo di buon luogo che le cose in Clèves vanno in augumento per Leopoldo ed in diminutione per li altri e che contra li prencipi sono eccitate conspirationi di popoli, per causa di religione.
Li 9 dicembre 1609.