1612-02-19.DE Del Bene
Al molto reverendo signor mio ossequissimo
Il padre maestro Paulo servita
Venetia
Molto reverendo signor ossequissimo
Il signor *Treo et io rendiamo a Vostra Signoria affetuose gratie del conteso officio che si è compiaciuta passar con noi accompagnato dalli soi precedenti riccordi in proposito del negotio che si tratta, de' quali si valeremo a suo tempo1.
Habbiamo a fare con un vice-legato gentilissimo ma ardente et perché mente quanto possi esser altra persona, al quale sta molto bene la lingua in bocca et con un camerale sottilissimo che non parla molto ma stà con l'acceta sempre in aria per farcela sentire su 'l collo. Con loro, habbiamo havuto contesa grandissima per occasione della dechiaratione da lor prefeta delli antichi confini di mezo loro. Habbiamo disputato due giorni intieri, strepitato et gridato così forte che quelli che erano fori della stanza credevano che dovessimo in vece della lingua adoperar li pugni. Finalmente si sono aquetati.
Et poi ci sono venuti adosso con una mole di scritture tanto grande che ancora non le habbiamo potuto far copiar tutte, non ostante che gratie anco cinque persone vi habbino atteso con molta diligenza et particolarmente il clarissimo segretario qual non si è sdegnato, per servigio publico, farsi copista. Credeno (per quello ci possiamo imaginare) di haverci nella nassa ma avanti che ci pigliono farrà bisogno che sudino sangue perché ancor noi habbiamo le nostre rocche da retirarsi in sicuro, in conformità delli concetti scritti da Vostra Signoria.
Habbiamo fatto un discorso per instrution nostra nel quale distintamente trattiamo tutta la materia et c'illuminiamo a una per una tutte le scritture, accomodando a quelle che ci fa contra convenienti risposte. In somma, se ben habbiamo causa difficile et che la causa habbi mutato faccia perché ci mostrano per molte scritture che quel bosco2, del quale fù investito tutto verso l'anno 1364, non è di là da Po di Goro come noi habbiamo stimato che sij nelle contrattatione tutte, sì come anco il medesimo stimò il clarissimo padre maestro Marc'Antonio *Cappello quando fecce la sua relatione in visitation. Con tutto ciò non si siamo perduti di animo et come entriamo in battergli deffenderemo vivamente li confini proposti nella nostra scrittura, con poco speranza però che non frutti perché, a dirla in una parola, siamo li ghiotti in un tagliere, sotto pretesto di contesa de boschi, noi voressimo escluderli dalle marine et essi, all'incontro, non pensano ad altro che a diffender le rive della marina, sì che ad accordar queste pene, credo, vi saria da far assai. Non mandiamo il discorso per noi fatto, perché vediamo che sijno per darci altre scritture, onde in tanto che non le vedremo tutte non si può stabilir cosa alcuna. Ma concludo che si habbi in causa se così parerà alli illustrissimi signori Padroni mandare anco esso discorso, che è quanto per hora mi occore dirle et perciò faccio fine et le bascio le mani come fa anco il signor *Treo.
In Mazzorno3 il di 19 febraio 1612
Di Vostra Signoria molto reverenda
Servitore affettionatissimo
Ag.no Del Bene4
2. Il pourrait s'agir du bois de Mesola qui était, avant le creusement du taglio, au bord de la mer.
3. Mazzorno est une localité sur la rive du Po.
4. Voir Notices biographiques : Agostino *Del Bene.