1612-08-12.DE Priuli F
All'illustrissimo et molto reverendo padre maestro Paolo di Venetia,
teologo della Serenissima Republica.
Alli Servi
Illustre et molto reverendo padre signor osservandissimo
Sicome ho sentito sommo dispiacer del suo male2, così ho sentito grandissimo contento della recuperata sua sanità; che il Signor la conserva, per beneffitio publico et sottisffatione di chi l'ama, lunghissimi anni.
Mi vo imaginando et parmi veder grandissima mutation nel nostro governo doppo la morte del nostro sapientissimo serenissimo Donato3, qual son certo et securo che ogni giorno più passa conoscimo per quel vero, prudente, savio et cattholico principe, che habbiamo mai havuto. Toca a chi governa prevedere et proveder per la sua parte a quello conoscono necessario et utile della Republica. N'ho scritto all'illustrissimo Contarini che non lascia passare in essempio certe cose, non se questo sarà.
Del negotio4, io credeva che lei havesse qualche osservatione per le cose passate, et per ciò non le diedi la debita et necessaria informatione, hora le mando 3 scritture ed una sua5 in tutte 3, dalle quali credo che la resterà sufficentemente informata; aggiongendole che il piovano qui in vita et 5 altri preti vengono ogn'uno conffermati, o per dir meglio ballotati, et così l'uno come l'altri fano l'istesse concioni, dicendo messa, confessando, comunicando et dando tutti i sacramenti della Chiesa ma questi se possino con il vero nome chiamar aggiutanti al piovano overo capellani amovibili. L'uso è che doppo la ellettione vano per la confirmatione al vescovo; io voleva che questo ultimo reverendo godeste le sue entrade e essercitasse il suo carico et ministerio, ma non vole dicendo che cascherà in irregolarità; chi potesse levar questa terra dalla cura del vescovo di Trieste, et sottoponerla a Capo d'Istria6, sariano per sempre levate le difficoltà, ma dubito. Sarà materia difficile et massime nelli giorni presenti.
Vado pensando de far sequestrar l'entrada et la parte aspettante a questo prete, acciò non vada nell'altri, perché intendo che l'intentione del vescovo sarebbe dividar di 5 preti in 3 perché fossero più grassi et oppulenti. Stavo aspettando il suo consiglio et di ciò ne debbo dar parte in publico overo lasciar scorrer. Mi facia favor salutar il padre maestro Fulgentio7 et Vostra Signoria conservarmi nella sua solita gratia et amor, et le bacio le mani.
Di Pinguente, a dì 12 agosto 1612
Di Vostra Signoria illustre et molto reverenda
affettionato come fratello
Francesco di Priuli