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1615-01-23.DE Carleton D

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Il primo aviso del signore *Foscarini al senato intorno al 1.4.3 e il duca di Savoia è stato formato dal ambasciatore del duca di Savoia, la ritractione dal ambasciatore del re di Spagna, la verità è quella che padre Paolo4 ha visto nel fine dell'espositione del ambasciatore del re della Gran Bretagna, della quale ho ricevuto nuova confirmatione e parimente nuovo ordine di far ogni ufficio con il senato una pace sicura et honorata, o dargli sussidio conveniente per liberarlo d'oppositione e ruina.
Ogni unita dimostratione di sua maestà e Veneziani farà infalibilmente l'uno e l'altro di questi effetti, essendo che non hanno Spagnoli né l'animo né la forza di romper in Italia et è con gli Stati in un tratto, e stando fin hora questi due negoti indecisi, l'uno s'avvantaggierà per l'altro. Però bisogna una resolutione altre tanto pronta che buona. Per usar con Vostra Signoria la mia solita confidenza, ella intenderà che l'ambasciatore del re della Gran Bretagna havrà commissione tra pochi giorni di trasferirsi al duca di Savoia e far quelli ufficij che saranno necessari per la pace, caso che quella di Asti non sia accettata da Spagnoli5. Il signor Alberto Morton6 chi venne adesso a duca di Savoia in compagnia del ambasciatore del duca di Savoia mi porta quest'ordine di sua maestà e credo di riceverlo la settimana che venne.
Stante queste e l'altre cose sopradette l'ambasciatore del re della Gran Bretagna darà (se le piace) un'altra occhiata a questa passata qui congiunta però non senza la penna in mano e il padre maestro Paolo s'assicuri che mi sono più care eius castigationes quam alterius laudationes7. Questa servirà per preparativo per svegliar il letargico8, e farlo atto di ricever in tempo la medicina necessaria, ma padre Paolo che cognosce la natura del ammalato ha da governare gl'ingredienti al suo modo, e per l'amor di dio, di sua maestà e sua serenità non se ne scusi, perché il negotio è grave, e qui ci n'è l'interesse di tutti. Io n'aspetterò con grandissima divotione la sua risposta.

 

 

1. Les éléments chiffrés sont en gras.
2. Le pli ne comprend pas d'adresse puisqu'il ne passe pas par le courrier mais par porteur en main propre, vraisemblablement Daniel *Nijs ou Pierre *Asselineau. Au dos, Carleton a noté : Copie of my letter to P[adre] P[aolo] jan.ry the 23, 1614 [i.e. 1615].
3. Element chiffré qui se lit : a b. L'élucidation reste douteuse mais Cozzi émet l'hypothèse qu'il s'agisse de Wesel. Voir lettre
4. La veille, Carleton a été reçu en audience par le doge, devant lequel il a prononcé cette intervention que Sarpi avait peaufinée avec lui domme on s'est rend compte à travers leurs échanges épistolaires.
5. La paix de Asti, signée le 21 juin 1615, sanctionne l'abandon par le duc de Savoie de ses prétentions sur le Montferrat mais c'est un accord qui se noue aux dépens politiques du royaume espagnol qui a été contraint de traité d'égal à égal avec le tout petit duché savoyard. Cette "humiliation d'Asti" coûte au gouverneur Juan *Hurtado de Mendoza d'être remplacé par Pedro *Alvarez de Toledo. La prise de Vercelli, le 26 juillet 1617, efface l'offense. Voir Notices historiques : la paix de •Asti.
6. Albert Morton est l'envoyé du roi Jacques 1er auprès du duc de Savoie qui vient à Turin en compagnie de Antonio Ponte, sieur de Scarnafiggi, ambassadeur savoyard auprès de Jacques 1er.
7. Comme dans sa lettre 1615-01-17 à Carleton, cette lettre montre la collaboration de Sarpi pour corriger et éclairer les interventions de Carleton devant les autorités vénitiennes.
8. Carleton reprend ici le thème -cher à Sarpi—de la léthargie vénitienne c'est-à-dire de la passivité depuis l'interdit, voir les lettres de Sarpi 1607-09-04 à Groslot, 1608-08-26 à Leschassier, 1609-05-26 à Groslot, 1609-10-13 à Groslot, 1609-10-14 à Leschassier, 1610-01-20 à Castrino, etc.

Type scripteur
  • Copie

Chiffrement
  • partiellement chiffrée1

Signature
  • non signée

Lieu
  • Venise

Source
  • NA PRO, SP 99-18, f. 255r.

Editions précédentes
  • G. e L. Cozzi, 1997, lettre XXXIII, p. 689-691.