1615-05-30.A Contarini S
All'illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo.
Il signor ambasciator veneto appresso la Santità del sommo pontefice.
Roma
Illustrissimo et eccellentissimo Signor colendissimo
Del negotio di questa settimana ho scritto a Vostra Eccellenza per la passata et per l'antecedente1 tanto che, gionto a quello che riceverà questo spasso, giudico che sarà pienamente instrutta. Né credo poter dirli cosa di più, se non che se fosse costì fatta alcuna oggiettione non preveduta qui, stia certa che habbiamo tanta et così chiara raggione che sarà data (bisognando) sodisfattione intiera, et tengo che Vostra Eccellenza dalla lettura della scrittura2 ne prenderà indubitata credenza.
Dalli Paesi Bassi si ha che ambe le parti si fortificano et si provedono, con opinione che più tosto si debbia continuar in questa incertezza se sarà pace o guerra, che venirne a dichiaratione, sin che qualche accidente inopinato constringa una delle parti a deponer li rispecti. Gran felicità spagnola che non solo habbia l'arbitrio della guerra et della pace, ma anco di poter tener in sospeso ogn'uno et constringer ad aspettar il beneplacito della dichiaration loro.
Ma dalle cose di Piemonte almeno si vedde (ad honor d'Italia) esservi un principe di tanto valore, che può tener in cassa sì gran torrente3.
Piacia a Dio che il fine sia a sua gloria, il qual prego che doni ogni prosperità a Vostra Eccellenza, alla quale bascio la mano.
Di Vinetia, il 30 maggio 1615
Di Vostra Eccellenza illustrissima
Devotissimo e obbligatissimo servitore
Fra Paulo di Venetia