1615-08-01.A Contarini S
All'illustrissimo et eccellentissimo signor colendissimo.
Il signor ambasciator veneto appresso la Santità del sommo pontefice.
Roma
Illustrissimo et eccellentissimo Signor colendissimo
Rendo gratie a Vostra Eccellenza della sua delli 26 luglio, et quanto al negotio1 ella ha fatto un passo che mi par vedere esser il principio dell'incaminamento; quel che par scropolo, cioè che aspettavano etc, non darà attraversamento, anzi sarà quel che tenirà il tutto in buon fillo: Vostra Eccellenza riceverà piena instruttione.
Il negotio di Fiandra2 quanto alle trattationi è difficoltà maggiormente, perché adesso Spagnoli vorrebbono mettere dentro l'imperatore et pare che li Stati3 ad instanza di Brandeburg non siano per assentire, seben l'esser stati ambi dua li eserciti armati tanti mesi argomenta poter riuscir l'istesso in questo rimanente dell'anno; però dall'altro canto il paese dove ambi dua hanno vissuto a discrittione è così rovinato, che sarrà necessario o risegnarli et pagarli, o dislogiare. Questo 2° è poco credibile che lo faciano; il primo è molto pericoloso di far venir alle mani anco chi del rimanente non havesse volontà.
Il signor *Barbarigo4 a quest'hora sarà partito per continuar il suo viaggio in Inghilterra. Documento di far le cose a tempo opportuno. Le occasioni comportano che il mondo stia attento più alla Francia che altrove, dove è preparato un gran theatro et argomento per recitare non so se tragico o satirico: per tutto il regno si mettono insieme certe armi che in quella natione sogliono unirsi con mali evenimenti. È una gran impresa voler maritar un putto re contro l'opinione di tutto il regno et un miracolo, da non credere in tempi futuri, che un regno solito ad esser manegiato con infiniti rispetti anco da re prudentissimi et potentissimi sia dominato imperiosamente da una dona5 : piacia a Dio che torni in bene.
Il re della Gran Bretagna, in questi tempi così pericolosi per le cose d'Italia et Fiandra, s'ha occupato a scriver un libro6, che è uscito novamente in stampa, contra la harenga del cardinale di Peron7 : ho visto quasi la mettà, et non ha di regio salvo che il nome.
Resto pregando Dio che doni ogni prosperità a Vostra Eccellenza, alla quale bascio la mano.
Di Vinetia, il primo agosto 1615
Di Vostra Eccellenza illustrissima
Devotissimo e obbligatissimo servitore
Fra Paulo di Venetia