1608-09-05.A Dohna C
All’illustrissimo Signor mio colendissimo
Cristofano Baron di Dona
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era condoto con 12 000 ducati che se gli pagavano ogn’anno et sei capitani a 300 ducati l’anno et un tale da Crema, suo creato, con 400. S’obbligò di condurre sino 12 000 fanti et 3 000 cavalli et quel meno che li fosse ordinato. Non era obligato servire in persona, se non haveva 10 000 soldati sotto di sé. Il titolo era Generale delle genti che conducesse. Quando si trattasse del principe di *Anhalt, le conditioni si variarebbero secondo le opportunità. Non vego cosa più contraria salvo che l’essere il principe della religione riformata, mentre vi è pace, ché in guerra, non dubiterei. Ma, proponendo Svizzeri, si supera.
Qui passa che vi sii l’ambasciatore del Palatinato al re di Francia; credo per restringerlo in concordia coi principi tedeschi. Si tiene che gli Stati
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faranno tregua e che Francia condiscende. Venezia è liberata dal pensiero dell’armata di Spagna, la qual è andata in ponente. La passa con poca cura, però non con buona intelligenza col papa, il quale ogni giorno più si fa di Spagna.
*Diodati non verrà per quest’anno
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et mi piace che aspetti maggior dispositione et venghi con maggior secretezza.
Ho ricevuto quelle di Vostra Signoria delli 30 agosto et salutato quelli che mi comanda. Ho tenuto raggionamento con quel gentiluomo che era in compagnia sua, il quale mi par molto compito et pieno di bontà. Così il signor Iddio prosperi le sue attioni, come egli lo merita.
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minorita che partì di qua per Roma, non è ancora gionto là, che fa pensare diverse cose, poiché già sono passati dieci giorni dal dì che doveva arrivare.
Le altre cose passano al solito, sì come io anco al solito sto con desiderio di far cosa grata a Vostra Signoria alla quale bascio la mano.
[Di Venezia], questo di 5 settembre 1608
Di Vostra Signoria molto illustre
Devotissimo servitore
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Ce terme traduit les Staten generaal ou Etats généraux qui sont l’expression de la souveraineté des Provinces-Unies, créées en 1579 par l’union d’Utrecht, et qui vont perdurer jusqu’en 1795. Sous la plume de Sarpi, c’est un équivalent à la Hollande anti-espagnole.