Aller au contenu principal

Liste des textes

Titre Trier par ordre décroissant Type Scripteur Chiffrement Chiffrement Signature Lieu Source
1609-10-30.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°41.

1609-11-06.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°51.

1609-11-10.A Castrino

Copie

De la main du "copiste B"1

non chiffrée

F.P.

Venise

BnF, Dupuy 111, f. 262.

1609-11-13.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°61.

1609-11-20.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°71.

1609-11-25.A Castrino

Secrétaire

De la main du "copiste B"1

non chiffrée

F.P.

Venise

BnF, Dupuy 111, f. 27-282.

1609-11-27.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°81.

1609-12-04.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n°91.

1609-12-08.A Duplessis

Copie

1

non chiffrée

non signée

Venise

BU Sorbonne, ms 3682, f. 110r-v.

1609-12-09.A Castrino

Copie

Marco Fanzano

non chiffrée

non signée

Venise

BnF, Dupuy 111, f. 29r1

1609-12-09.A Foscarini

Copie

1

partiellement chiffrée

2       3

Li tempi sono stati così cattivi che, essendo hormai hora che il corriero parti, non ho però ricevuto le lettere che vengono di costì.

L'ambasciadore4 delli Stati5 ha preso suo commiato hieri, così partirà domani, io credo, sodisfattissimo dell'honore e della trattattione publica. Imperoché è stato ricevuto come li scrissi, regalato sempre cont tutto che egli dal principiio ringratiasse e pregasse di vivere di proprio6. Ha avuto continuo corteggio dal cavalier Priuli, d'ordine publico, è stato presentato di collana7 e non si poteva aspettare più. Una cosa li è mancato a suo gusto, che harebbe voluto trattare a parte co 'l principe e con alcuni delli principali ma questo, per le leggi della Republica, era impossibile; se egli havesse fatta qualche propositione particolare intorno al commercio8 o vero alla buona intelligenza e corrispondenza9, credo certo che havrebbe riportato risposta conforma alla proposta ma le sue commissioni forse non servivano. Se all'ambasciadore che anderà a corrispondenza faranno qualche tale appresentatione, si può sperare che sarà ricevuta. Non credo che questa ambasciaria sij molto gustata a Spagnuoli. è stato eletto per farli corrispondenza il signor Tomaso *Contarini, in concorenza del cavalier de' Priuli10, quale —se fosse rimasto— haverebbe accomodato assai bene le cose dell'ambasciarie. Hora egli verrà in Spagna, per il che bisognerà forse fare in Francia persona che sij stata ad altro re; e non può toccare se non a chi non fa per le cose che corrono.

Sino al presente, ho creduto che le cose di Germania dovessero terminare a brindesi ma adesso che vedo fatta una lega dei preti a Magonza11 ed una de' protestanti ad Halla12, e che li prencipi austriaci e bavari doveranno congregarsi insieme presto, che l'imperadore è sollecitato da quei di Magonza d'entrare nella loro lega, mi par di vederli tanto innanzi che non potranno retirarsi. Il pontefice ed il re di Spagna, ricercati da loro, hanno promesso di assisterli senza però voler passare a confederatione più particolare. Ma all'arciduca Ferdinando13 il re di Spagna promette aiuti potenti. Io ho avviso che il duca di Sassonia14 habbia accettato il comandamento imperiale sopra le cose di Cleves15, in maniera che tutti li protestanti non saranno uniti; e questo importa molto contra di loro quando essi si dividino e li loro avversarij sijno congionti. Ancora, passa voce che l'imperadore vogli fare una dieta imperiale, ma saranno cose assai lunghe.

Pare che il re di Spagna faccia una levata di Svizzeri e Thedeschi; la causa della quale viene ad una di tre cose attribuita: al moto de' mori, al moto di Germania ed a qualche sospetto di congiontione tra Francia e Savoia. Per la prima dà poca verisimilitudine portar Thedeschi , né Svizzeri in Spagna; la seconda e la terza potrebbero essere ambedue vere.

Da Roma non vi è cosa di novo, salvo che la corte sta in aspettativa di cardinali e li prelati venetiani sono in speranza. Pensano alcuni che al vescovo di Padova possi toccare ma la cosa non sarà facile.

Ho veduto il trattatello scritto costì dall'abbate di San Vittorio per difesa de' padri gesuiti contra la lettera di Bologna. Mi par cosa troppo insulsa e mi son maravigliato non habbino miglior penna per suo favore. Ho anco visto il foglio delle petitioni del padre Cottone16, stampato in Francoforte e, se è vero —come credo— mostra che non sij quel grande ingegno che si predica perché vi sono qualche puerilità e pareva che dovesssero patir qualche cattivo incontro in Praga dove quel governo voleva fossero soggetti, nell'insegnare, al rettor dell'accademia, che non potessero acquistar più beni, che dell'acquistati pagassero con questo terzo accomodato il tutto (con dire che pagando le contributioni non osta che acquistino) e con poco di denari hanno animo ottenerlo di non esser soggetti all'università, tanto che sono più importuniti che mai. Infatti, hanno grande accortezza e gran fortuna.

Desidero sapere se Badovere17 di nuovo sarà stato mandato in servitio del re e dove perché egli mi scrisse che era stato destinato ma non sapeva il luogo particolare.

Dopo scritto sino a questo punto, vengono le lettere di Vostra Eccellenza delli 17. In quelle ve n'è una di Badovere, che mi dice esser rotto il suo viaggio18. Io lo consolo ma, insomma, la mutatione di partito19 fa perdere gli amici vecchi e non acquista de' nuovi.

Il Triestino parte di qui domani20. Le cose sono riuscite così bene che non poteva desiderar più quanto al 32 52 45 75 47 54. Se egli fosse disceso a più particolar proposta, havrebbe havuto più. Ma le sue commissioni, credo io, non si estendevano se non a veder il fattibile. Egli credeva poter parlar con qualche Vicentini o Padovani; questo non è stato possibile ma, per mezo di Agostino Lesci, ha inteso tanto che basta nelle cose che ha potuto toccare a 32 35 47 52 57 43 42. Agostino li ha data una compagnia compita a quale il Triestino resta molto obligato, havendo havuto tutta la servitù che poteva desiderare. Agostino, per li rispetti che passano, ha trattato con esso lui con riguardo ed in secreto. L'ha veduto hieri sera per l'ultima volta e le ha detto, per conclusione di longo discorso, ricapitulata l'origine di tutte le cose, che della buona riuscita sono due sole cause : la principale è Dio che ha voluto favorir esso lui ed il suo padrone, la seconda il Conte Ambrosio che ha mosso qui tutti quelli che hanno favorita la sua causa. E li ha esplicato ben bene quello che è stato fatto da ciascuno ed il perché; tengo che riconoscerà il Conte Ambrosio come debbe. S'accorse molto bene il Triestino, quanto fu a Ceneda, che il suo viaggio non piaceva Cesare Dotti e poi si è chiarito meglio qui delle attioni di Alfonso Biotta che, con la sua semplicità, ha fatto conscere la mente del prencipe e fu in fine, volendo racconciare, ha disconcio più.

Quanto alle cose di Cesare e Terzi, credo che si possino sapere perché Terzi stesso non le sa o si muta; e certo, non è difetto del nostro Torcellese21 (se bene potrebbe essere più diligente) ma della cosa stessa.

Le cose di Germania si vanno disponendo alla rottura, e queste due leghe di Magonza et Halla non possono se non causar qualche generale effetto. E per me credo che importi più questo principio che il negocio della successione di Clèves. La lega di Magonza ha ricevuta promessa dal papa e dal re di Spagna di assistenza, se bene hanno negato di voler passare a particolare confederatione. L'imperadore, ricercato di questo, ha dato parola generale. è fama qui che il Christianissimo favorirà più il prencipi di consiglio che d'altro.

Intendo di buon luogo che le cose in Clèves vanno in augumento per Leopoldo ed in diminutione per li altri e che contra li prencipi sono eccitate conspirationi di popoli, per causa di religione.

Li 9 dicembre 1609.

 

 

1. Cette lettre fait partie des saisies du nonce en France, Roberto *Ubaldini, sur ordre du cardinal-neveu, Scipione *Borghese afin de fonder la constitution d'un procès en hérésie contre Paolo Sarpi, considéré comme le plus actif des théologiens opposés à Rome pendant l'affaire de l'Interdit. Si Marcantonio *Cappello, Antonio *Ribetti, Fulgenzio *Manfredi ou Gasparo Lonigo se sont rendus, le nonce Berlingerio *Gessi sait qu'il n'y a rien à espérer de Sarpi qui a même envoyé une fin de non recevoir aux inquisiteurs romains qui l'ont sommé de comparaître personaliter (voir lettre 1606-11-26 aux inquisiteurs). Après avoir tenté, en vain, d'obtenir des lettres compromettantes avec l'aide des Français, Ubaldini a essayé per altro rimedio c'est-à-dire qu'il a 'utilisé' le mécontentement d'un secrétaire de Foscarini, Niccolò Pallavicino, et la soumission d'un de ses 'clients', Mario Volta, pour obtenir copies des lettres de Sarpi. Pour plus de détails, voir Pietro Savio, « Per l'epistolario di Paolo Sarpi », in Ævum, XI (1937), p. 85-90.
2. La copie ne comprend pas l'adresse.
3. Manque dans la copie.
4. Voir Notices biographiques : Cornelis van der *Myle.
5. Ce terme traduit les Staten generaal ou Etats généraux qui sont l'expression de la souveraineté des Provinces-Unies, créées en 1579 par l'union d'Utrecht, et qui vont perdurer jusqu'en 1795. Sous la plume de Sarpi, c'est un équivalent de la Hollande anti-espagnole.
6. A propos de ces échanges de cadeaux, le nonce écrit au cardinal-neveu, Scipione *Borghese, dans une lettre en date du 12 décembre : …non tacerò che prete Giovanni *Marsilio ha ricevuti in dono dall'ambasciatore olandese cinquanta scudi et egli ha donato a lui de suoi libri scritti per la serenissima Republica (ASVat, Nunziature Venezia, 40a, f. 241v).
7. Il est dans les usages de la République d'offrir des colliers d'or à ceux qui l'ont servie ou honorée.
8. Au tout début du XVIIe siècle, les échanges commerciaux entre Venise et les Provinces-Unies sont en crise car il y a un transfert d'activité et de puissance économique : ce sont les navires hollandais qui importent le blé russe à Venise pendant la famine de 1590, le poisson séché ou fumé, l'huile de baleine, … c'est cette même flotte qui fournit à la Sérénissime les armes et la poudre. Les Cinque di mercanzia essayent frileusement de faire barrage à l'expansion hollandaise mais en vain. Selon Sarpi et Foscarini, la présence d'un ambassadeur ordinaire devrait permettre de négocier et de réduire les tensions économiques.
9. Sarpi évoque l'échange d'ambassadeur entre Venise et les Provinces-Unies qui est dès lors instauré dans le but de créer un axe anti-romain et anti-espagnol.
10. Voir Notices biographiques : Pietro *Priuli.
11. Voir Notices historiques : ligue de •Mayence.
12. Voir Notices historiques : ligue de •Halle.
13. Voir Notices biographiques : Ferdinand II *Habsbourg.
14. Voir Notices biographiques : Christian II *Wettin.
15. Voir Notices historiques : la crise de •Juliers-Clèves.
16. Voir Notices biographiques : Pierre *Coton.
17. Voir Notices biographiques : Jacques *Badoer.
18. Après lui avoir confié une mission à Clèves, le roi de France la lui retire sur les conseils de Sully et de Villeroy.
19. Allusion à la conversion de Jacques Badoer.
20. L'interruption provoquée par l'arrivée du courrier et peut-être la lecture de quelques lettres semblent lui avoir fait perdre le fil de sa pensée car Sarpi reprend, à partir de là, ce qu'il a déjà dit au début de cette lettre.
21. Voir Notices biographiques : Gregorio *Barbarigo.

non signée

Venise

ASVat, Fondo Borghese II, 451, f. 10v-15v.

1609-12-09.A Groslot

Copie

Jacques Dupuy1

non chiffrée

non signée

Venise

BnF, Dupuy 766, f. 16r-v2.

1609-12-11.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII 172 (=6507), n°101.

1609-12-18.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. X, 400 (=10124), f. 411.

1609-12-22.A Castrino

Copie

Marco Fanzano

non chiffrée

non signée

Venise

BnF, Dupuy 111, f. 30r-v1.

1609-12-22.A Foscarini

Copie

2

partiellement chiffrée

3       4

[Non è dubbio che è bene tener lontano da Padova e da Vicenza tutte le parole e li rumori che non si può mai sapere, per leggieri che sijno, come saranno intesi. Ed è un gioco di ventura l'essere nominato là, per il che l'havere fatto offitio 75 42 26 43 4 203 54 28 non vengano è stato benissimo, se bene fossero di cosa leggiera e di nissun momento perché vi sono li mali affetti che interpretano in sigillo ed ingannano li semplici ed, alla volte, anco li buoni. Per conto di Alfonso Costa5, chi dubita che è meglio haverlo favorevole che adversario; però io non credo che mai si possi haverlo benevolo, per la sua natura così compliciosa, la quale Hercole Spinola6 ha saputo così ben prendere che se ne è impadronito, e lo guarda dove vuole, e gli fece fare certo officio di complimento e scusa con Agostino Sandi, per mezo del cittadino triestino che fu quì. E le fu corrisposto, così dalla parte come dal mediatore, con termini di tanta cortesia e rispetto che non si può dir maggiore. Egli vorrebbe parlare spesso con Agostino, da che quest'altro si retira, perché —essendo obligato d'andare a riferire il tutto— è fatto balzone a portare quello che non vuol dire Alfonso, se non si mette a pericolo che Alfonso vadi a dire, come una volta fece, gli ho detto tal cosa e qui si entri nelle sospicioni, perché non sij riferito. Ed ancora, riferendo o no, non si piace a tutti, volendo alcuni in un modo, altri in altro, con simil huomo. Insomma, la prattica è pericolosa. Intendo che egli non può sopportare che non li sii dato risposta sopra la propositione di 25 47 8352 26 62 45 70 et entra in sospetto che vi sia alcuna trattatione con Colognesi. Anzi, per le cose fatte da Mario Barbario, con segni di molto rispetto verso Oratio Calbo e di poco verso di lui, se ne sta pieno di dispiacere. Queste sono le cose che passano intorno all'accademia delle cose del mondo.

Sabbato, fu eletto il signor cavalier de' Priuli7 per ambasciadore ordinario in Spagna e un certo Francesco Badoer8 solamente. Dovendosi fare in Francia, per succedere a Vostra Eccellenza, pare che debba essere creato o vero il sudetto Badoaro, o vero il signor Pier *Contarini; qualsivoglia di essi non ha titolo uguale a quello che Spagna. Vado così prevedendo qualche mala sodisfattione costì, come avviene in Toscana, per haver mandato in Spagna huomo di maggior titolo, se bene il Priuli non è fatto in Spagna se non perché ha dimandato, e se vi fosse anco maggiore soggetto di lui che dimandasse in Francia, si farebbe. Il signor ambasciador francese che è qui non sarà troppo capace di queste ragioni; tutto l'incontro avviene per non essere il Priuli rimasto straordinario alli Stati9 d'Olanda, che commandava ogni cosa.

Se l'ambasciador delli Stati ha ricevuto honore in Francia, né qui è stato mancato in cosa alcuna al certo ed il medesimo signor Van der Mylle10 non ha saputo che desiderare di più. Io stupisco bene come il re habbia fatto honori tali all'ambasciatore e l'ambasciador suo qui solo si ritrasse dall'honorare Van der Mylle.

Quanto alle cose di Roma]11, se adesso non nascerà controversia alcuna, tenerò bene che mai più in questo pontificato non potrà nascere. Il consiglio di X ha condennato a morte un prete marchiano, di età di anni 28, curato in una chiesa vicino alle Gambarare, per sassinamenti violenti fatti alle case ed alle strade, huomo di scelerata natura. Fu condennato il mercordi e fu mandato al patriarca un ministro che lo ricercasse della digradatione. Rispose il patriarca di esser molto ben contento ma, dopo due giorni, mutò pensiero e negò volerlo fare, allegando sue indispositioni e dignità. Fu molto ben considerato in conseglio quanto sarebbe importato se, con tal maniera, si havesse potuto impedire la risolutione di un tal conseglio e fu deliberato di esseguire la sentenza senza degradatione e così sabbato fu fatto12.

La degradatione è una pura ceremonia che non ha niente di essenza perché, secondo la dottrina della Chiesa romana, al degradato non si possono levare gli ordini, sì che egli non habbi, doppo degradato, l'istessa auttorità spirituale, solo si è tolta l'essecutione, la quale è similmente levata ad un sospeso. Né vi è differenza, salvo che la degradatione è perpetua e la sospensione per tempo. E quando anco un degradato fosse restituito, non si può ordinare di nuovo, ma con il solo revocare la sentenza della degradatione si restituisce. Poi vi sono molti casi in iure dove si ordina che il prete delinquente possi essere giustitiato senza digradatione, che mostra quella non essere necessaria; e quando io sono stato a Roma, ho veduti essere giustitiati molti preti e frati —e dico molti—, e tutti senza digradatione. Ho voluto toccare questi pochi passi con Vostra Eccellenza per ogni rispetto, ma se promovessero a Roma tal difficultà, si sostenterà la ragione publica sifattamente che restaranno confusi.

Che habbino concesse le decime mi piace13, ma più mi piacerebbe se fossero tolte. Io non amo molto i loro favori. La Republica ha auttorità naturale di decimare il clero; il ricevere le decime da loro è prima conoscere il suo in gratia, poi con l'essattioni ne levano la metà, sì che la gratia del papa è che vi dona la metà del vostro, e del resto ve ne priva. Vorrei che sicome Dio ha divisi li paesi e non posto niente dell'uno nell'altro, così fossero divisi li governi.

Hanno prohibito in Roma un buon numero di libri, fra i quali l'Historia di monsignor di Thou. Vostra Eccellenza sa che, per il concordato fatto con Clemente VIII, in questo Stato non ha luogo alcuna prohibitione fatta senza consenso delli magistrati; però se alcuna cosa sarà detta costì, riuscirà molto a proposito lo scriverla.

Intendo che li gesuiti hanno impetrato dal papa una abbatia di monache appresso Bisiers e che il clero si oppone14 ; et ancora che a Potiers habbino qualche difficultà e che alle Flesche non vi sij il concorso solito. Se di queste cose alcuna è vera, credo sarà utile saperla di qua.

è stato qui un ambasciador del palatino di Nioburgh15, per far dichiarar la Republica a suo favore; ha ricevuto la risposta conveniente alla dimanda16. Ma se è congiunto con gli altri di Germania, perché viene solo ? Perché non tutta la lega di Halla17 fa questa dimanda ? Perché non almeno il marchese elettore insieme ? Questi sono misterij che mostrano esser seminati in Germania le spine del cattolico.

Intendo che il nuncio con l'ambasciador spagnolo in Praga fanno ogni opera per far rompere co' Turchi. Questo non sarebbe male per noi; ma ben mostrano che vogliono divertire da Clèves18, perché quando non succeda guerra, con le arti essi otterranno il tutto.

Passa une certa voce che sijno per mandare il re di Fetz a Milano, argomento o che egli sia di poco potere, o che il re di Marocco sij tanto potente che non sperino; ma insomma non vogliono implicarsi in Affrica. Là li gesuiti non possono aiutare, né vale lo Spagnolo senza il gesuita più che la lattuca senza oglio.

Io sono stato assai prolisso. è tempo che facci fine, prego Dio che conservi Vostra Eccellenza ed a me doni gratia di poterla servire.

22 [d'ottobre] 1609

 

 
 
1. Les éditions Bianchi-Giovini et Savio datent cette lettre du 22 octobre 1609 mais un certain nombre d'éléments introduisent le doute : les informations qui figurent dans cette lettre sont toutes répétées dans les lettres datées du 1609-12-22 à Castrino, à von Dohna, à Groslot et à Priuli, par ailleurs, l'exécution du prêtre délinquant et l'ambassade allemande datent du mois de novembre, l'inscription à l'Index de l'Historia du président De Thou est du 14 novembre 1609.
2. Cette lettre fait partie des saisies du nonce en France, Roberto *Ubaldini, sur ordre du cardinal-neveu, Scipione *Borghese afin de fonder la constitution d'un procès en hérésie contre Paolo Sarpi, considéré comme le plus actif des théologiens opposés à Rome pendant l'affaire de l'Interdit. Si Marcantonio *Cappello, Antonio *Ribetti, Fulgenzio *Manfredi ou Gasparo Lonigo se sont rendus, le nonce Berlingerio *Gessi sait qu'il n'y a rien à espérer de Sarpi qui a même envoyé une fin de non recevoir aux inquisiteurs romains qui l'ont sommé de comparaître personaliter (voir lettre 1606-11-26 aux inquisiteurs). Après avoir tenté, en vain, d'obtenir des lettres compromettantes avec l'aide des Français, Ubaldini a essayé per altro rimedio c'est-à-dire qu'il a 'utilisé' le mécontentement d'un secrétaire de Foscarini, Niccolò Pallavicino, et la soumission d'un de ses 'clients', Mario Volta, pour obtenir copies des lettres de Sarpi. Pour plus de détails, voir Pietro Savio, « Per l'epistolario di Paolo Sarpi », in Ævum, XI (1937), p. 85-90.
3. La copie ne comprend pas l'adresse.
4. Manque dans la copie.
5. Voir Notices biographiques : Jean *Bochard, sieur de Champigny
6. Voir Notices biographiques : Berlingerio *Gessi.
7. Voir Notices biographiques : Pietro *Priuli.
8. Francesco Badoer (1570-1610) est envoyé extraordinaire vénitien à Florence, à l'occasion de l'accession au pouvoir de Côme I, à la suite de son père Ferdinando I, mort le 7 février. Il lit sa relation devant le sénat le 3 novembre 1609. Voir Arnaldo Segarizzi, Relazioni degli ambasciatori veneti al senato, Bari, Laterza, 1916, vol. III, p. 13-193.
9. Ce terme traduit les Staten generaal ou Etats généraux qui sont l'expression de la souveraineté des Provinces-Unies, créées en 1579 par l'union d'Utrecht, et qui vont perdurer jusqu'en 1795. Sous la plume de Sarpi, c'est un équivalent de la Hollande anti-espagnole.
10. Voir Notices biographiques : Cornelis van der *Myle.
11. Passage absent des éditions Bianchi-Giovini et Polidori.
12. Dans une lettre du 19 décembre 1609, le nonce à Venise rend compte au cardinal-neveu, Scipione *Borghese, de sa vaine tentative de faire juger ce prêtre par un tribunal administratif, puis de l'inutile résistance du patriarche de Venise et de l'évêque de Curzola, le dominicain Raffaelle Riva, à dégrader le condamné dans l'espoir de différer l'exécution. Il stigmatise en particulier Niccolò *Contarini inspiré par Paolo Sarpi (ASVat, Nunziature Venezia, 40a, f. 261-262).
13. Depuis la capitulation après la défaite d'Agnadello, Venise a perdu le droit d'imposer les dîmes ordinaires sur les biens du clergé. Cela a été un lourd manque financier qui n'a été qu'exceptionnellement comblé par des concessions extraordinaires, surtout pour soutenir les guerres contre les Turcs.
14. En novembre 1606, les jésuites de Béziers ont obtenu du pape Clément VIII des lettres-patentes prescrivant la suppression de l'abbaye féminine du Saint-Esprit et de l'union de ses revenus au collège des jésuites. Voir Archives départementales de l'Hérault, 42 H 1.
15. Voir Notices biographiques : Friedrich V *Wittelsbach, prince-électeur du Palatinat.
16. A propos de cette ambassade allemande à Venise, le nonce apostolique à Vienne informe le cardinal-neveu, Scipione *Borghese, en date du 14 novembre 1609: Del trattato degli Alemanni che sono venuti a Venetia et negotiano con frate Paolo, è difficile cosa haverne sicura notitia. Ho penetrato che essi vogliono il parer suo in materia dell'elettione del re di Romani, se vi sia necessaria approvatione di Nostro Signore ; il che vanno investigando per vedere se potriano mantenere l'elettione di un heretico. Questo avviso non lo posso mettere per sicuro, ma viene da persona di buone qualità, che dice essersi mandato qua a pigliare questo parer da frate Paolo perché in Germania lo tengono per huomo di grandissimo valore (ASVat, Nunziature Venezia, 40a, f. 178).
17. Voir Notices historiques : ligue de •Halle.
18. Voir Notices historique : la crise de •Juliers-Clèves.

non signée

Venise

ASVat, Fondo Borghese II, 451, f. 32v-38v.

1609-12-22.A Groslot

Copie

Jacques Dupuy1

non chiffrée

non signée

Venise

BnF, Dupuy 766, f. 16v-17r2.

1609-12-25.A Priuli

Autographe

Paolo Sarpi

non chiffrée

f. Paulo di Vinetia

Venise

BNM, ms. it. VII, 172 (=6507), n° 31.

1610-01-05.A Castrino

Copie

Marco Fanzano

non chiffrée

non signée

Venise

BnF, Dupuy 111, f. 31r-v1.

1610-01-05.A Foscarini

Copie

1

partiellement chiffrée

2       3

[Il primo giorno di quest'anno, ho sentito allegrezza grandissima perché il senato ha fatto qualche honore al merito di Vostra Eccellenza, con la elettione favorita di savio di terraferma, la quale non tanto stimo in sè stessa quanto per essere con superiorità a quelli che toccano il ciel co 'l dito. Veramente Vostra Eccellenza finirà cotesta sua ambasciaria con quella lode che la sua diligenza merita. Discorreva l'altro giorno con persona molto versata, qual mi [ha detto]4 che agli altri avviene, senza che le sij ascritto a colpa, di dovere alle volte ritrattare qualche cosa, con tutto che nello scrivere vadino parchi, ma a lei la sua diligenza ha donato di scriver molto e l'accuratezza di non metter piedi a fallo mai. Credo che presto [altri andrà]5 in luogo suo e che il successore sarà il cavalier Giustiniano6, perché li altri che pretendevano si retirano. Il tempo che resta a Vostra Eccellenza sarà pieno di molte trattationi e consigli ed il tempo del viaggio per ritornare di molte fattioni; onde ella haverà materia di sigillare il suo carico. Ma veniamo alle cose nostre.

Mi piace che il Triestino7, quale disegnava tornare per Olanda, sij stato astretto voltare a Ceneda dove il signor Ambrosio Amadei potrà vederlo ed appuntare anco meglio le cose che doverà trattare al suo ritorno a Trieste. Quell'amicitia sarà molto utile, ma bisognerebbe astringerla bene. Il cittadino marosticano che anderà là è ottimo soggetto, di buona mente et intelligente, e spero che farà officio ottimo. Desiderarei però che l'altro cittadino della stessa cosa, qual va in Este8, ritornassse per di là e vedesse oculatamente perché in Marostica harebbe gran fede. è necessario restringersi e, massime, con persone de' quali non si habbia gelosia.

Le cose con Leon da Lendenara passano quietissime. 32 354 24 342 264 73 732 4334 574 5489 ha parlato con somma modestia; solo facendo dire ad Ercole Dolce che della cosa fatta non poteva dir altro ma pregava che non avvenisse molto spesso; al che il nostro gentil'huomo rispose con molta prudenza e decoro dicendo: credete che a tal cose ci veniamo sempre con dolore, ma non possiamo -per 471 56 7 55 43 45 42 25 54 52 42 62 54 75 48 ne la possono restar di fare la giustizia 2 55 702 44 75 25 34 743 47 57. A che obmutuit il buon Lendinariano. Ma queste dimostrationi sono tutte cose violenti; se gli venisse commodo, farebbono peggio che mai ed adormentano li Vicentini, quali adesso tutti allegri dicono: non havessimo 375 747 83 74 72 47 54 35 63 25 703 26 520.

Se le novità del gentil'huomo 34 65 48 230 25 411 non fanno prendere qualche risolutione al conte Cesare Bentivogli, tutto sarà fumo10.

Nel signor Terzi Bolognetti credo vi sijno pensieri di Cittadella ed altri11 ma però avantaggiosi; è però stupore come stij tanto tempo quieto. ]12

Intorno le cose del mondo, io credevo già che le cose di Clèves13 dovessero passare in parole ma le veggo già uscite a fatti; in che, se procederanno innanzi, non è possibile che non tirino seco tutta la Germania. Li principi della lega di Halla14 doveranno ridursi: poco possono fare senza l'aiuto delle città, le quali solamente hanno denari. Ma si dice che tutte sijno così poco sapute delle cose del mondo che non si può persuader loro che la sua gente possa essere sturbata; mancamento universale delle republiche.

Vostra Eccellenza mi ha fatto restare attonito, dicendomi che Cottone15 facci un'opera16 del […]17 di unir le due religioni, perché non vi è dottrina più contraria alla gesuitica ed alla romana. Quando che si possa fare unione, è trovar temperamento medio: il solo argomento è odioso a Roma di sentire. E senza dubbio over Cottone, sotto titolo di unione, trattarà tal distruttione della riformata, o vero si romperà con quei di Roma.

Del libro di Bellarmino18 non si parla più. è sepolto in altissimo silentio19 ma così meritava per la sua insipidezza.

Ho piacere che le cose di lettere (se ben, come aliene, non possono sul saldo nuocere) sijno poste in silentio perché, se bene si ribatte le obiectioni, le persone però credono quel che vogliono, ed è utile non haver mai bisogno di far difesa, ma più tosto prevenire che non si dica. Con tutto ciò, fra Agostino ha, già alcuni mesi, preso partito di non 53 34 35 47 52 42 35 ad alcun rosso di 37 57 23 54 e lo serva e serverà: temperamento medio tra il ritirarsi affatto -cosa che il signor Ambrosio non consigliava- ed il continuare. Insomma, Agostino stima ogni cosa percé sa la malignità delli nemici e la debolezza dell'orecchie padoane.

Il fine di questa sarà con dire che il signor Ambrosio ha fatto un'opera degna a ridur quel negotio triestino a così buoni termini, resta che faccia altrettanto per il negocio veronese.

è morto il signor Giovan Battista Borghese, fratello del papa, e certo che egli era il timon del pontificato20, onde è necessario che quel governo muti. Staremo a vedere quel che sarà.

Io prego Dio che doni ogni felicità a Vostra Eccellenza

Li 5 di gennaro 1610

 

 

 

1. Cette lettre fait partie des saisies du nonce en France, Roberto *Ubaldini, sur ordre du cardinal-neveu, Scipione *Borghese afin de fonder la constitution d'un procès en hérésie contre Paolo Sarpi, considéré comme le plus actif des théologiens opposés à Rome pendant l'affaire de l'Interdit. Si Marcantonio *Cappello, Antonio *Ribetti, Fulgenzio *Manfredi ou Gasparo Lonigo se sont rendus, le nonce Berlingerio *Gessi sait qu'il n'y a rien à espérer de Sarpi qui a même envoyé une fin de non recevoir aux inquisiteurs romains qui l'ont sommé de comparaître personaliter (voir lettre 1606-11-26 aux inquisiteurs). Après avoir tenté, en vain, d'obtenir des lettres compromettantes avec l'aide des Français, Ubaldini a essayé per altro rimedio c'est-à-dire qu'il a 'utilisé' le mécontentement d'un secrétaire de Foscarini, Niccolò Pallavicino, et la soumission d'un de ses 'clients', Mario Volta, pour obtenir copies des lettres de Sarpi. Pour plus de détails, voir Pietro Savio, « Per l'epistolario di Paolo Sarpi », in Ævum, XI (1937), p. 85-90.
2. La copie ne comprend pas l'adresse.
3. Manque dans la copie.
4. C'est nous qui comblons un manque du manuscrit.
5. C'est nous qui comblons un manque du manuscrit.
6. Voir Notices biographiques : Giorgio *Giustiniani.
7. Voir Notices biographiques : Cornelis van *Myle.
8. Voir Notices biographiques : Francesco *Contarini.
9. Sarpi a déjà évoqué le cas de ce curé originaire des Marches qui a commis plusieurs vols avec violence dans la région des Gambarare ; voir ses lettres 1609-12-18 et 1609-12-25 à Priuli, 1609-12-25 à Foscarini où il s'interroge sur les conséquences de cette exécution sur les relations entre la République et Rome. Cette préoccupation a certainement animé le doge ou Almorò Zane, du conseil des Dix, dans leurs réponses au nonce Berlingerio *Gessi.
10. Le roi Henri IV s'étant fort épris de la très jeune Charlotte de Montmorency, épouse du prince Henri II de *Condé, celui-ci s'est enfui en l'emmenant à Bruxelles, à la cour des archiducs Isabelle et Albert. Ce fait divers n'a alors pas contribué à l'amélioration des relations franco-espagnoles.
11. Voir Notices historiques : les affaires du duc de •Savoie.
12. Passage absent des éditions Bianchi-Giovini et Polidori.
13. Voir Notices historiques : La crise de •Juliers-Clèves.
14. Voir Notices historiques : la ligue de •Halle.
15. Voir Notices biographiques : Pierre *Coton.
16. Pierre Coton, Institution catholique, où est déclarée et confirmée la vérité de la foy, contre les hérésies et superstitions de ce temps. Divisé en quatre livres qui servent d'antidote aux quatre de « l'Institution » de Jean Calvin, Paris, C. Chappelet, 1610 ; 16122 ; 16243.
17. Manque dans le manuscrit.
18. Roberto Bellarmino (1542-1621) SJ, Apologia Roberti Bellarmini pro responsione sua ad librum Jacobi Magnæ Britanniæ regis, cujus titulus est "Triplici nodo triplex cuneus" …, Romæ, Bartolomeo Zanetti, 1609.
19. Sur instance de l'ambassadeur anglais à Venise, sir Henry Wotton, l'ouvrage de Bellarmin a été interdit par le sénat et, dans un mouvement égal, le même traitement a été réservé à l'ouvrage royal.
20. Giovanni Battista Borghese est né en 1554 et mort le 26 décembre 1609. Depuis l'élection de son frère au trône de Saint-Pierre, il cumule les charges rentables et les pensions : il est gouverneur du château Saint-Ange, préfet de Rome (5 juin 1605) et gouverneur du Borgo vaticano (novembre 1605), c'est-à-dire qu'il assure l'ordre et la défense. Sur sa richesse matérielle, voir lettre 1609-07-21 à Christoph von Dohna.

non signée

Venise

ASVat, Fondo Borghese II, 451, f. 20v-24v.